DKLLA LINGUA ITALIAN*
3'J
Q — Qu iniziale e qu mediano diventarono già nel latino volgare c e qu, es. : cinque per quinque, cinquanta per quinquaginta ; ma si conservò intatto nella maggior parte dei casi davanti ad a o u. Qualche volta oltre che 111 c cambiò anche in g, es.: eguale per aequalem, seguo per sequor.
G — Davanti ad e ed i diede nel latino volgare j, es.: jcnle per gentem, jinjiva per gengiva, jornu per diurmtm. Ga nel dialetto toscano diede dia; diacere per giacere; diaccio per ghiaccio da glaciem. G medio postonico resta inalterato, es.: vaga, vaga; foga per fuga; q medio protonico si dilegua dapprima, es.: reale per regale, aosto per augustu, poi ritorna di nuovo: regale, agosto, ecc. Gu conserva sempre ì'u, es.: arguire, arguo; languire, langueo.
Gvi o lascia cadere la muta, es.: aumento per augmen-tum, pimento da pigmentum ; oppure accade assimilazione, es.: domina per dogma, enimma per enigma.
Nel linguaggio dotto però si conservò la g: dogma, enigma, ecc.
Gn, nesso di latino volgare, permane, es. : pugna, pugnavi; regno, regnimi; degno, dignum; fa eccezione: conoscere per cognoseere, forse pei che in sillaba tonica. X
Gd talora avvicina il g al d trasmutandolo in l o in », es.: Baldacco, Bagdad; smeraldo per smaragdus.
T — Iniziale si mantiene sempre. La t mediana posto^ nica seguita da a scade a d. es.: strata da strada, spatka da spada, contrata da contrada. La t mediana semplice protonica, talora cade a d, es. : queritire da gridare, padella per patella, scodella per scutella, podestà per pote-state, budello per botellu, abbadessa per abbutissa¦
Tr resta intatto, eccetto preceduto da a, es.: padre per patre (già citato).
Nei nessi mediani o finali et. bt, pt, si ha assimilazione, es.: fatto por factu, scritto per scriptu, sotto da sub tu.