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LE i'UIME ORIGINI
vulpcm ; vespa, vespem; vite, vitem; nave, navcm. Diventa. u davanti a consonante, es.: augello per avicella.
In mezzo di parola si conserva, es.: breve, brevem; favilla, favillavi; o viene sincopata: Boiano per Bovianum, città per Civitas.
Talvolta si raddoppia, es.: conobbi per cognovi, crebbi per crcvi; ed alcune volte dilegua, es.: bne per bovcrn.
Ph — In italiano scomparisce: vien surrogato dal suo eguale /'.
Vi è qnalclie raro caso di passaggio di f in b ed in p, es.: bioccolo per floccus, forbice per forfex.
S — Iniziale passa talora in e, es.: zolfo da sulphur, zufolare da sifilare, zavorra da suburra.
Il nesso italiano se può derivare direttamente dal latino, es.: scena, scena; o da sj, es.: rovescio, camiscia ; oppure essere anche risoluzione del nesso latino st, es. : poscia da sica, poslja ; o filialmente dal nesso es = x: usci™ pei extre.
S mediana postonica permane, es.: caso per casu; e cosi pure mediana prqtonica: pisello per pisellu; cs e ps mediani danno ss: rixa, ressa; saxu, sasso; luxu, lusso. Cade in fine della parola.
C — Iniziale esplosiva sorda si mantiene, es.: cane, canem. Ma talvolta si riduce alla esplosiva sonora, tanto in principio, quanto nel corpo della parola, es. : gambero per cammaru, gatto per cat'.um, ago per acum, agro per acrum. La c finale si tace, es.: die, di; fac, fa. Il cc si mantenne in italiano, es.: bocca per bneca, ecco per ecce, fiocco per floccus.
La et mediana diede tt, es.: atto per aclum, detto per dictum, fatto per factum. Anche cs = x diede l'assimilazione, es.: bosso per hoxus. frassino per fraxinus, lasciare per laxare.
Il nesso te diede luogo all'assimilazione e cambiandosi in g: tg diventò eguale a gg, es. : selvaggio da selvaticum - selvat'eum selviitgum — selvaggium ; viaggio, via-ticum = via t'eum, ecc.; coraggio, coraticum = corat'cum.
Il nesso ne dà esempi di mutazione in ng, es.: mangiare por manducare — mane'are.