DKLLA LINGUA ITALIAN*
3'J
ras = forcs = fuori; corowc = coroni — corone: lunae-die «-= lune-di; illae == lè = le.
Nella sillaba immediatamente postonica ie ed o seguite da gutturale o da nasale inchinano ad a. Ks.: indaco da indicum, tonaca per tunica, cronaca per cronica, cofano per cophinum, sedano per sclinum.
Negli sdruccioli le postoniche davanti ad e tendono a mutarsi in o, es. : debole da debilem, fievole da flebilem, zufolo da si/ilum.
Iato.
Si debbono considerare tre specie di iato: iato primitivo in parole semplici; 2.° iato nato per composizione; 3.° iato prodotto dalla perdita di qualche consonante.
Consideriamo il primo caso
Se l'iato è d'origine antica latina (ed è il caso più frequente) e la prima delle vocali ha l'accento, è difficile toglierlo. Talora si consegue la riduziono. dei due suoni coll'interposizione di un suono consonantico, p. es. : cavolo per caulum, vedova per viduum. Qualche volta l'italiano usa, per togliere 1' iato, lo j, p. es. : deslrugi/crc da de-struere che passò per un destrujere.
Anche nei dialetti meridionali si usa dello stesso mezzo, p. es.< pajese per paese. Si può togliere l'iato... k, > per mezzo dell'eliminazione, p. es.: di per diem; coire,vistare l'accento e col ridurre a combinazione il dittoi 'Je p. es. : figliuolo per filiolum.
Quando l'accento non poggia sulla prima delle vocali formanti iato, e questa prima vocale è inoltre una e un i od u, l'iato si toglie più facilmente; se la prima delle vocali dell'iato èie de, si ha la riduzione di e ad i e l'iato vien tollerato più facilmente, p. es.: stranio, extraneum; conio, cuneum. Quando la prima delle vocali non è nè e nè i si può togliere l'iato: o per mezzo dell'elissi di i, os.: carbonare da carbonarium ; o coll'aggeminazione della consonante che precede l'iato, p. es.: braccio, brachium;