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Per la storia di un'anima
Biografia di Giacomo Leopardi
Ciro Annovi
S. Lapi Tipografo Editore Città di Castello, 1898, pagine 232

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   miglia entro la città, abitò avanti la porta del giardino Leopardi, a ponente del palazzo (Mestica, Fan-falla della Domenica, 4 aprile 1880).
   Checché se ne dica, il Patrizi, dopo ricerche diligen-tissime, venne a queste conclusioni: Le finestre della casa stavano quasi di fronte a quella della camera da letto di Giacomo. Maria era amica della cameriera di casa Leopardi, andava ad attinger acqua là nel giardino, ed anche a scuola da Don Vincenzo Diotallevi. Testimone dell'idillio fuggevole tra il Conte e la con-tadinella, viveva, fino a poco tempo fa, la sorella di lei, Nazarena, che vicina ai novant'anni, cortesemente e con compiacenza, confermava il fatto a chi ne la interrogava. (La Vita italiana, Roma, Dante Alighieri, anno III, 1° marzo 1897, pag. 508).
   Maria era bionda, candidissima, e forse la chiamò Nerina come la Nerina Galatea di Virgilio, perch'era stata pastora. In città, divenne gentile ; per questo, e per la innocenza dei costumi, parea cosa angelica, ond'era detta la beatella (Mestica, idem). Il Poeta la trovò morta da due anni e ne udì la dolorosa fine.
   Giacomo dal 17 al 20 settembre finì anche La Quiete dopo la tempesta, che è un quadro dai colori felicissimi, intonati, armonizzanti, d'una serenità e di una bellezza incomparabile.
   Il 29 dello stesso mese aveva ultimato 11 Sabato del villaggio, in cui il Poeta, obliando sò, porge un vivido quadro d' una scena incantevole. Questo idillio, forse rifatto in uno de' migliori periodi di sua vita, è perfetta poesia del cuore, mentre il pensiero distruttore taceva. Sul luogo, la fantasia ricostruisce facilmente la visione del Poeta: Chi s'affacci ad uno de' balconi del palazzo Leopardi, vede aperto dinnanzi uno spazio quadrangolare, limitato a destra dalla casa di Silvia, la cui porta chiusa a sinistra è l'entrata