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Per la storia di un'anima
Biografia di Giacomo Leopardi
Ciro Annovi
S. Lapi Tipografo Editore Città di Castello, 1898, pagine 232

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   bombavo i sollazzi e le festose voci di lui garzoncello ; e in essi, sulla volta d'una camera, dipinto a tempera, è il sol che nasce in romita campagna, e sopra alcuni buoni e belli quadri di paesaggi, che chiamano vacche-reccie, sono i figurati armenti delle Ricordanze.
   Quivi egli dimorò dal novembre 1828 al maggio 1830, la stagione in cui compose : Le Ricordanze, Il Sabato del villaggio, La Quiete dopo la tempesta, Il Canto d'un pastore errante nell'Asia.
   Dopo cure e riguardi infiniti, a poco a poco, in mezzo ai suoi, in que' luoghi, che gli parlavano al cuore, alla fantasia, alla memoria i sentimenti più belli di sua vita, senti rifiorirsi la salute.
   Ma rifuggiva da quella gente — zotica, vii, cui nomi strani e spesso — argomento di riso e di trastullo orano la dottrina e il sapere. E questo suo isolarsi aveva ingenerato la credenza ch'Ei si reputasse molto maggiore di tutti, da non permettergli di avvicinarli. Non che l'avesse manifestato a chicchessia; ma il suo contegno accreditava la voce (Ricordanze, versi 31 a 37).
   Difatti era abitudine sua di uscir solo di casa la sera. E la fantasia popolare rimaneva impressionata stranamente al vederlo andar giù per un viottolo fuor di paese, a passi lunghi, colle mani dietro, e tutto concentrato ne' suoi pensieri. In quella sua solitudine, gli era caro il sognare.
   3. — Ripresa lena, poetò adunque e cantò le reminiscenze gradite al suo cuore nelle Ricordanze, composte dal 26 agosto al 12 settembre. Descrisse tutto il suo passato, riassumendovi tutti i paragrafi sparsi nelle altre poesie.
   Ecco le magnifiche bellezze naturali di Recanati, quali apparvero all'illuso fanciullo, quando confidava che la Natura non avesse altro scopo che quello di