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gegno del vostro padre, almeno farete ragione al mio amorosissimo cuore,, (Piergili, Lett. scrit., pagina 263).
Ed era pienamente nel vero, domandando al figlio un più equo giudizio sulla sua condotta verso di lui, perchè lo meritava.
Già dai primi di agosto avea cambiato alloggio. E, dall'albergo Fontana era passato in Via del Posso, n. 405, da Piazza S. Croce, primo piano, presso certe signore Busdraghi, buone e discrete persone (II, 327 e 386).
Alla fine del mese, non gli mancava che di scrivere la Prefazione alla Crestomazia poetica, e si ri-promettea di dedicare l'inverno alla — Enciclopedia delle cognizioni inutili e delle cose che non si fanno„, — per la quale, avendo i materiali pronti, non gli necessitava che la lima nello stile.
Ma la solita infiammazione agl'intestini (18 agosto), e di nuovo la flussione d'occhi (28 agosto) lo tormentavano. Gli era solo concesso appena il tempo di architettare un progetto, che ripiombava subito nella impossibilità d'attuarlo. Perciò lo Stella accondiscese di prorogargli il mensile fino a tutto il decembre 1828 (III, 400), affinchè avesse avuto tempo di rimettersi in salute.
Il padre, che sollecitavalo a tornare, gli andava preparando in casa la camera più adatta. Della qual premura il figlio non poteva non tenere gran conto; anzi gli era così grato, da spendere la sua autorità sul fratello Carlo, per ottenere che avesse desistito da quanto aveva divisato di fare, per il dispiacere che avrebbe arrecato ai genitori.
Di settembre, potè spedire allo Stella l'attesa Prefazione, soddisfacendo con questo fin l'ultimo degli impegni contratti, e facendo onore a se stesso più del