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In agosto, riprese la passeggiata prima di pranzo, e trovò che gli giovava molto. Poneva ogni cura per ristabilirsi, ed affrettava col desiderio il giorno, in cui sarebbe andato a mescere le sue lagrime con quelle de' suoi cari, afflitti per la recento perdita di Luigi. Si sarebbe vergognato di vivere, se non fosse tornato in questa circostanza a casa sua (II, 321).
Era la ragione, per la quale reiteratamente si schermiva coi Tommasini.
Ed in questa circostanza della morte del fratello, rapito all'affetto de' suoi a ventiquattr'anni, il conte Monaldo si espresse con Giacomo come solea, quando il cuore gli dettava : Non dubitate, figlio mio, che il mio cuore, quantunque ferito acerbamente e insanabilmente, sia chiuso ad ogni altro sentimento, fuori che al suo immenso dolore. Pur troppo è spezzato per sempre il bel serto della mia gloria, ma sento tutto il prezzo delle gemme che me ne restano; e di voi, caro Giacomo mio, che mi deste per primo il nome di padre, che avete sul mio cuore il diritto di precedenza, che lo conservate intatto con la vostra condotta, e che siete la gloria della famiglia sulla terra „ (Lettera di Monaldo, 1° giugno 1828).
Per lo sviscerato amore verso la famiglia, questo padre si metteva perfino in contradizione co' suoi principi, ch'erano in opposizione con quelli del figlio, si che scrivevagli : Tutti mi domandano le cose vostro per leggere, ed io sono svergognato per non averle. Spero che venendo, le porterete tutte, o almeno mi guiderete per acquistarle; e così faremo]>ace con la vostra letteratura, la quale mi ha guardato sempre di sbieco, dopo quel po' di grugno ch'io feci alle duo prime Canzoni. Ma credo che, a quest'ora, quel mio giudizio sarà stato giudicato da voi meno sinistramente; e che, se non potote applaudirò all'in-