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Avea mandato al padre il novissimo romanzo del Manzoni; ed è da immaginarsi quanto gradito fosse riuscito al conte Monaldo quel libro, di cui scrisse al figlio mirabilia.
Altra prova che veramente a Pisa avesse composto
11 Risorgimento e A Silvia è la testimonianza della lettera diretta dal Nostro al Brighenti da Firenze il
12 giugno 1828, in cui, parlando d'una edizione delle sue Poesie, gli dice : Due nuove canzoni aumenterebbero questa ristampa „.
Pregato dal Rosini, era riuscito con uno sforzo di volontà a rivedergli pagina per pagina la sua Monaca di Monza; ma non aveva avuto cuore di affliggere il presuntuoso professore pisano disingannandolo; molto più che, egli malato, inabile alla lotta, non avrebbe potuto, in caso, parare gli sdegni letterari del Ró3Ìni, ch'era nell'offendere celeberrimo. Però avvertiva il padre, che era cosa che valeva poco (II, 303).
0. — L'aver perduto la salute lo dissuase anche una volta dall'accettare la generosa profferta della cattedra dantesca a Bonn che il Bunsen gli faceva. Come avrebbe potuto resistere al clima di Germania Egli, che non sopportava più quello di Firenze? I medici, per tenerlo sollevato, l'assicuravano che tutti gli organi aveva sani; ma il vero era, che non ne poteva adoperare più alcuno, senza sommo dolore (II, 304), per massima neu-rastenia.
Oh! chi gli vorrà far colpa, chi gli negherà almeno le attenuanti, se in così miserabili condizioni, fu assalito dalla tentazione del suicidio? Anche in questa occasiono rivelò che l'animo suo non s'era mai guasto; perchè se ne ritrasse per Vamor de' suoi e degli amici. Onde scriveva il 24 giugno 1828 ad Adelaide Maestri: Mi viene una gran voglia di terminare una volta tanti malanni, e di rendermi immobile un poco più