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Per la storia di un'anima
Biografia di Giacomo Leopardi
Ciro Annovi
S. Lapi Tipografo Editore Città di Castello, 1898, pagine 232

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   di amabilità e degno della sua fama (II, 235). E chi sa quali insegnamenti potevano scaturire dalle conversazioni di questi due Sommi, profondamente onesti com'erano nelle loro opposte convinzioni !
   E qui è il caso di mettere in rilievo il solito carattere, anzi il più spiccato, che assorbiva tutti gli altri, della contessa Adelaide. Avendo per tant'anni amministrato il patrimonio di famiglia, seguitò ella sempre a curarsi solo di ciò che si riferiva a denaro. Per lei il matrimonio era un affare, un contratto, non altro. Quindi, come avea consigliato il marito a fare pratiche, per combinare, per mezzo di Giacomo a Roma, il matrimonio di Paolina col cav. Marini, Direttore del Catasto ; cosi, dopo aver tentato lo stesso per Carlo a Bologna, seguitava ora a Firenze, a ricercar per lui, con premura, una sposa con dote.
   Appena il figlio giunse là, la sorella gli scrisse: Mamma si raccomanda a te, affinchè trovi qualche bella e ricca ragazza per Carlo „ (Lettera di Paolina, 27 giugno 1827). Poi, il 24 settembre, aggiungeva: Mamma vuole che vi ricordi e vi preghi di fare qualche cosa, potendo a quest'oggetto ; e io vedo che di ventimila scudi si contenterebbero. „
   Questa donna fu sempre la stessa; nè per cambiare di circostanze, nè per succedersi di anni, smise mai l'amore all'interesse. Quando poi giunse qualche volta a dover trattare un matrimonio pei figli, rimandando sempre le cose all'infinito, non concluse mai nulla. Il vero si è, che avrebbe dato volentieri la mano di sua figlia ad un ricco, purché ella non si fosse dovuta espropriare di un centesimo. Onde avvenne che Paolina passò i suoi anni (1800-1869) sconfortata e nubile; e se Carlo volle ammogliarsi, dovette fare un atto di violenza contro la volontà della madre o sposò una cugina.
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