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A novembre avea già ideato di riordinare i suoi studi filologici; e li propose allo Stella sotto il titolo di: Vocaboli e modi di dire non segnati nel Vocabolario della Crusca, tratti da scrittori classici antichi ; e nuovi esempi di voci e locuzioni poste nel Vocabolario „ (II, 179).
Diede il permesso al suo editore di passare al Son-zogno le traduzioni dal greco, purché le pubblicasse per intiero. Però non gli sarebbe piaciuto che lo Stella pubblicasse le Operette morali a brani nelle dispense della sua Biblioteca amena ; perchè non erano consone alla natura di quella pubblicaziorfe. E poi il non darle intiere in una sola volta impediva che fossero giudicate come conveniva. D'altronde avea molto caro quel lavoro, che gli costava tante fatiche (II, 181).
In casa, dedicava la mattina ai suoi lavori, ma la sera, pel freddo, era costretto a rimanere disoccupato. Benché l'inverno di Recanati fosse molto più mite di quello di Bologna, e ora si trovasse in mezzo agli agi di casa sua; pure cominciò a risentire della sua solitudine, a lamentarsi di essersi allontanato dal mondo letterario. Perchè ivi gli unici suoi sollievi erano lo studio e la conversazione con Carlo e Paolina, i suoi soli intimi, i quali però non potevano certo tenergli quella compagnia, che oramai aveva assaporato in un centro di grande coltura, come era Bologna.
In poco più d'un mese ch'era a casa, già aveva fatto l'intiero Errata Corrige „ di tutti gli otto volumetti del suo Petrarca, senza contare il lavoro molto inoltrato della sua Antologia in prosa, e qualche traduzione. Difatti, nel gennaio del 1827, aveva già pronto un Discorso su d'una Orazione funebre di Elena Paleoioga „ composta da Giorgio Gemisto Plotone ; e la profFerse allo Stella pel Nuovo Ricoglitore „.
Oemistus Plethon, neoplatonico mistico, con lo stu-