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nuova via, rimise l'uno e l'altro al Leopardi scrivendogli : Debole prova del molto mio affetto ti raccomando che sia il pacchettino che, quanto più presto potrà, ti sarà inviato dalla nostra Ferrucci. In esso troverai quel ritratto, che si fece di te dal Lolli, quand'eri a Bologna. Tienilo e donalo a quale de' tuoi ti è caro, ed ama la nostra amicizia. Vi sarà pure il rame che io
feci fare da un valente artista____ Oh Giacomo mio!
Non ti posso esprimere la commozione con la quale ti scrivo. Deh! amami, e credi , che io ti amerò sino a che avrò vita „. (Piergili, Nuovi Doc., 239-40).
5. — Ora, alla partenza, decisa per la metà d'ottobre, si opponeva un reuma di capo, di gola e di petto, che gli dava da più giorni la febbre (II, 171). Quando potè liberarsene, s'andò disponendo a sfuggire i rigori dell' inverno di Bologna ; ma siccome era stipendiato dallo Stella, gli chiese il permesso di allontanarsi e gli promise di attendere per lui, con tutti i comodi di casa, alla compilazione delle due Crestomazie, che allora avea combinato col titolo di Antologie (II, 171).
L'ottenne subito (III> 367) e si dispose a partire, benché il reuma gli avesse lasciato offeso l'udito (II, 176). Allora gli giunse la celebre lettera del padre, 10 ottobre 1826. E l'ho chiamata celebre, perchè un brano d'essa merita d'essere riprodotto. Eccolo:
I tempi veramente funesti, ma più di tutti mamma vostra, che, come sapete, mi tiene non solamente in dieta, ma in un perfetto digiuno, mi hanno costretto ad un contegno, riprovato, prima di tutto, dal mio cuore, e poi dalla equità e quasi dalla convenienza. Nulladimeno son vivo e, quantunque alla lontana come di cosa oramai prescritta, pure ho memoria che sono il padrone di casa mia. Voi state sul tornare. Se nulla vi occorre, tanto meglio; ma se vi bisogna denaro per il viaggio, e per pagare qualche debituc-