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istudiarvi la musica e il canto e iniziarsi nella carriera teatrale, e nel 182G abitava nello stesso albergo e allo stesso piano di Giacomo, il quale aveva perciò occasione di vederla e parlarle più volte il giorno „ (Ridella, 237-38).
2. — Oramai il nome -di Lui correva sulle ali della fama. Si meravigliavano i suoi a Recanati, che di lui si parlasse e scrivesse all'estero come di un gran filologo, quando in Italia era noto appena come poeta.
È chiedevangli con insistenza spiegazioni in proposito, non senza dissimulargli il gran desiderio che avevano di riabbracciarlo cosi glorioso com'era divenuto. L'orgoglio del loro nome se ne risentia profondamente e cominciavano ad essere gelosi di Lui. S'aggiunga che le pessime condizioni della pubblica sicurezza (II, 146), i disinganni in amore, le crudezze del clima e la mancanza di certe comodità della vita per iscarsezza di mezzi, facevano anche a Giacomo pensare alla casa sua, alla tanto abborrita Recanati (II, 147). Perchè il suo sentimento dominante fu dovunque un amor grande alla famiglia ; questa la ragione per cui, da lontano la desiderò sempre. Laonde, quando il padre, la sorella e Carlo, messolo sempre più in guardia contro i pericoli di Bologna, a luglio cominciarono ad invitarlo a casa; Egli non esitò a promettere loro che in autunno li avrebbe esauditi.
Non valse che il Giordani lo chiamasse a Firenze ; chè, pur accettando in massima l'idea di andare a vedere questa città, rispose che per ora non potea, perchè, fra l'altro, a luglio avea divisato di pubblicare una raccolta di traduzioni italiane di tutti gli autori latini fino al III e IV secolo „ (II, 153).
3. — Il 2 agosto si recò a Ravenna ad inchinarsi sulla tomba di Dante e fu ospite del marchese Antonio