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Per la storia di un'anima
Biografia di Giacomo Leopardi
Ciro Annovi
S. Lapi Tipografo Editore Città di Castello, 1898, pagine 232

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   sico, credute una volta anche da lui intangibili. Questo è il documento che prova il suo stabilirsi nel terzo stadio letterario, cui era pervenuto a grado a grado per la forza del suo sovrano ingegno.
   Colle Annotazioni cercò di avvalorare, con gran copia di esempi, tutte quelle parole ch'Egli aveva adoperato in un significato non ammesso dalla Crusca. E, dopo la Canzone X, concludeva: Lettor mio bello, (è qui nessuno, o parlo al vento ?) se mai non ti fossi curato dei miei consigli, e t'avesse dato il cuore di venirmi dietro, sappi ch'io sono stufo morto di fare, come ho detto da principio, alle pugna; e la licenza che ti ho domandato per una volta sola, intendo che già mi abbia servito. E però hic caestus artemque repono. Per l'avvenire, in caso che mi querelino d'impurità di lingua, e che abbiano tanta ragione con quanta potranno incolpare i luoghi citati di sopra e gli altri della stessa data, verrò cantando quei due famosi versi, che Ovidio compose, quando in Bulgaria gli era dato del barbaro a conto della lingua,,.
   3. — Il Bunsen, che non ristava dal pensare e dal-l'adoperarsi per l'amico lontano, gli domandò se fosse ancor disposto ad accettare la cattedra in Roma. Adesso Egli dovette rispondere, che gli sarebbe stato impossibile di mettersi in viaggio, perchè gli era venuta un'infiammazione viscerale pel calore sofferto nel viaggio di Milano (II, 50). Era invece una solita forma morbosa de' suoi organi malati. Lo pregava nel tempo stesso di non far trapelare nulla di ciò a chi lo potesse riferire alla sua famiglia, per non addolorarla. E bisogna crederlo temprato ben diversamente dagli altri, se, perseguitato dalla sventura, rispondeva sempre amando! Perchè quantunque i suoi mali non fossero gravi, lo costringevano a fare meno moto che potesse e lo tenevano perfino qualche giorno a letto.