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Per la storia di un'anima
Biografia di Giacomo Leopardi
Ciro Annovi
S. Lapi Tipografo Editore Cittą di Castello, 1898, pagine 232

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   di mandargli una copia di ogni sua composizione, che avrebbe trovato negli involti lasciati dentro il suo comņ (II, 47). Avea finalmente trovato la societą cólta e giusta estimatrice dei reali meriti suoi; e se non fosse stato quel maledetto clima, non si sarebbe mosso mai pił di lą.
   Arrivņ il pacco di carte da Recanati (II, 54) ; e quegli scritti gli risuscitarono in cuore le immagini de' suoi cari. In certe passeggiate solitarie, che andava facendo per la campagna, non cercava altro che rimembranze della patria, della casa e del paesaggio suo. I letterati poi gli usavano sempre maggiori riguardi, onorandolo delle loro visite, consultandolo ecc. (II, 55); e l'orgoglio suo non poteva non esserne sodisfatto, quantunque assicurasse il fratello che non se ne curava.
   Alla fine di ottobre, il patrizio veneziano partģ da Bologna, e avendo quel Greco lasciato detto che l'ora gli era incomoda e non essendosi pił d'una volta fatto trovare, Giacomo fini col non aver pił nč l'una nč l'altra lezione. Non gli sarebbe dispiaciuto, se non ci fosse stata di mezzo la ragione economica, che l'obbligava a far gran conto del denaro.
   Per tener la parola allo Stella, gli mandņ pel Nuovo Bicoglitore i lavori gią approntati. E furono: Un frammento di traduzioni dell'Anabasi di Senofonte e le Annotazioni alle sue Canzoni, stampate nel 1824, precedute da un breve articolo critico, nel quale, facendo le viste di appuntare l'A., mordeva la comune schiera di lettori e poeti del tempo. Assurgendo sul suo passato stampava: Sono dieci Canzoni e pił di 50stravaganze. Primo : di dieci, neppur una amorosa. Secondo: non tutte e non in tutto, sono di stile petrarchesco. Terzo „ ecc.....e cosi tirava di seguito, per
   riversare il ridicolo sulle regole del procedimento clas-