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Per la storia di un'anima
Biografia di Giacomo Leopardi
Ciro Annovi
S. Lapi Tipografo Editore Città di Castello, 1898, pagine 232

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   nello stesso suo paese, tra l'ambiente viziato della sua camera, senz'eco, senz'attrito, e vive in un ambiente fittizio, creatogli dai libri e da un umore fosco, straniero alla vita italiana e contemporanea. Ma quando di mezzo a queste forme laboriose escono lampeggii e fulgori nuovi e inattesi di un sentimento a fatica contenuto, e te ne senti percosso, manca il coraggio del biasimo, e pieghi la fronte come si fa ad uno spirito superiore. Sopratutto là Saffo e il Bruto rimarranno monumenti originali di un Prometeo inchiodato nella sua solitudine. E non morrà la sua Donna, dove la forma si ammollisce, con una misura di sentimenti, una castità d'immagini, un'armonia di composizione, che ti fa presentire più felici creazioni. „ (F. De Sanctis, Studio su G. Leopardi, Napoli, Morano, 1885).
   Quando l'A. si vide fra le mani quel volumetto nitido, corretto, per quanto sfiduciato in tutto e per tutto, tornò col pensiero alle illusioni de' suoi verdi anni; e non potè fare a meno di compiacersi dell'opera sua, perchè sentiva ripalpitare il suo cuore di uomo.
   Aveva speso ben 11 mesi (I, 516) per la pubblicazione delle sue Poesie, con le quali chiudeva il suo primo periodo poetico (1816-1824), comprendente le Canzoni e gl'Idillii, in tutto, 18 componimenti.
   Esso rappresenta la distruzione di tutte le illusioni del Poeta, il quale invoca la Natura come misteriosa potenza. Fatto il vuoto attorno a sè, il Leopardi espresse in prosa gli stessi concetti, e chiamò i suoi capitoli: Operette morali.
   4. — Si volse poi a tradurre i moralisti greci; e, in pochi dì, ne finì tre (I, 525). Ma poi gli venne in mente di effettuare un giuoco, riuscitogli bene altra volta, coi letterati. Per questo, il 22 gennaio 1825, ricordò al cugino Melchiorri a Roma d'avergli mostrato, anni prima, una sua traduzioncella, fatta sullo stile