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Per la storia di un'anima
Biografia di Giacomo Leopardi
Ciro Annovi
S. Lapi Tipografo Editore Città di Castello, 1898, pagine 232

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   morenti, l'uno maledicente la virtù, l'altro proclamante la nullità della gloria, si dissertasse contro la virtù e si giustificasse il suicidio. Il Leopardi, indignato, rispondeva che, quando pensava o scriveva, non dimandava licenza ai fratiSi discusse qualche tempo, e l'avvocato Brighenti potè conciliare ]a cosa con un compromesso accettato da ambe le parti. Questo consisteva in un A chi legge „ premesso, nel quale l'A. dichiarava, fra le altre cose, ch'ei si adoperava dal canto suo a ravvivare negl' Italiani quel tale amore verso la Patria, dal quale hanno principio, non la disubbidienza, ma la probità e la nobiltà così dei pensieri, come delle opere. Al medesimo effetto riguardano, qual più qual meno, direttamente le istituzioni dei nostri governi. „
   Ma non era tutto finito. C'era da evitare che Monaldo sopprimesse addirittura il pacco delle cinquanta copie.
   Perciò Giacomo ordinò che gliele spedissero al suo amico Sartori in Ancona, da dove se le sarebbe fatte venire (I, 512). E ne potè cominciare a donare le singole copie. Questo libro, mostrato a Firenze dal Giordani a quel gruppo di Letterati, che scrivevano nsìV Antologia, il Capponi, il Colletta, il Niccolini ecc., portò che se ne facesse un cenno nel Giornale, non disgiunto da quell'ammirazione spontanea, che quelle composizioni destavano. Ed ecco, cinquant'anni dopo, come ne giudicava il De Sanctis: Ciascuna canzone è un edilìzio compito, per brevità e semplicità di sviluppo, per distribuzione e proporzione delle parti. Non c'è niente di gotico in questo edificio, niente di perplesso o di artificioso. La concezione è netta, visibile da per tutto. Si vede l'effetto di una prima ispirazione, che riscalda l'anima e le mette innanzi come di un sol getto tutte le file della composizione. Ma, quando in