Stai consultando: 'Per la storia di un'anima Biografia di Giacomo Leopardi', Ciro Annovi

   

Pagina (104/243)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (104/243)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Per la storia di un'anima
Biografia di Giacomo Leopardi
Ciro Annovi
S. Lapi Tipografo Editore Città di Castello, 1898, pagine 232

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   - 94 --
   stato, fra l'altro, a pranzo dal Ministro d'Olanda. E s'era visto apprezzato e ammirato da que' dotti stranieri, che ne formavano la compagnia. Questa fu di buon tono, spiritosa ed elegante. Si conversò in francese, e benché non avesse esercizio, pure se la cavò benino (I, 382).
   Quanto ad accettare protezione da quegli stranieri, sulle prime si tenne in riserbo; piuttosto avrebbe cercato di attirarsi l'attenzione intrapprendendo, una traduzione di tutte le opere di Platone, editore De Romanis, che si sarebbe fatta. contemporaneamente in Germania ed in Francia (I, 387). Ma il conte Monaldo ne lo sconsigliò; perchè temeva, in cuor suo, che avrebbe così trovato i mezzi da rimaner là (Piergili, Lett. scritt., pag. 64). E gli si mostrava sollecito d'ogni sorta di premure, perchè, fuori di casa, tutto diventa un pensiero (Piergili, Lett., pag. 72).
   Il 20 gennaio gli rimetteva altro regalo pei confetti di carnevale, che Giacomo godette a casa, costrettovi dai geloni. E solo eseguite ch'ebbe le prescrizioni paterne, fu in piedi, dopo duecent'ore giuste di letto (I, 394).
   Facea progetto di farsi portar via da qualche forestiere, o inglese, o tedesco, o russo; e per ciò avea mutato abito, per riassumere quello portato da fanciullo, cioè di erudito e grecista (I, 396).
   Pur attendendo alle Opere di Platone, pubblicò nel Tomo IX delle Effemeridi letterarie di Roma un articolo critico sui tre Discorsi di Filone Alessandrino e una Dissertazione filologica intorno ai libri della Repubblica., pubblicati allora dal Mai. Era scritta in latino, e con essa proponeva congetture ad emendare la dizione di quell' Opera. Dette poi le Annotazioni sopra la Cronaca d'Eusebio dello stesso Mai; e, per questi saggi, riuscì a farsi conoscere dagli stranieri più dotti e dalle più spiccate personalità della Capitale.