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pre, immonse. Laonde disagevole il vivere se non si avevano rapporti con quelli più prossimi. Nè amor proprio, nè ambizione, nè bellezza, nè dottrina, o nobiltà, o ricchezza erano minimamente soddisfatte in una città-simile. Indifferenza, sia nelle donne, che negli uomini ; solo gli stranieri, specie i Tedeschi, erano i veri dotti (I, 366-70).
I Romani pretendevano d'arrivare all' immortalità in carrozza; perchè, secondo loro, il sommo della sapienza umana, anzi la sola e vera scienza dell'uomo, era l'Antiquaria (I, 372).
II Nostro, restituendo le visite, trovò le anticamere popolate di soli Antiquari. Andando a conversazione, conobbe le donne punto cólte e di spirito. E poi quel traffico continuato di tutto, per cui non rimaneva incontaminato dall' interesse e dal mercato nemmeno quanto v'ha di più sacro e nobile, lo stomacò. Laonde confortò Carlo a disilludersi su quella Roma, di cui avevano insieme fantasticato la grandezza e la dottrina. Facevano eccezione: il Mai, gentilissimo con tutti, e il cav. Marini, direttore generale de' Catasti, uomo coltissimo (I, 373).
Il padre si consultò col figlio, domandandogli se credeva che il dono d'un quadro di famiglia potesse convenire per disobbligarsi dell'ospitalità che ricevea dai parenti ; ed al Nostro non dispiacque il pensiero (I, 376).
Venne il Natale, e gli auguri del padre furono accompagnati da un regalo di 10 scudi per la strenna. (Piergili, Lett. scritt., pag. 55). — Giacomo li gradi oltremodo ; e quando poi, la sera di Santo Stefano, fu condotto all'Argentina, scrisse d'aver veduto uno spettacolo che non era gran che. Ma sotto le feste fu cosi occupato in continuo distrarsi, che ebbe appena il tempo di pensare alle cose più necessarie (I, 382). Era