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Per la storia di un'anima
Biografia di Giacomo Leopardi
Ciro Annovi
S. Lapi Tipografo Editore Città di Castello, 1898, pagine 232

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   questo luogo appartato; e là, sedutosi sull'erba, rimaneva a godere il bello spettacolo della natura. Ma la luna stessa gli velava gli occhi di pianto; perchè lo portava a pensare che, a differenza di tutti i giovani, Egli solo era privo d'ogni bene; anzi quell'astro gli ricordava che, malato un anno prima, malato ora, infelice sarebbe stato fino a che la morte non l'avesse liberato.
   Il Sogno è un'invocazione di quella cara beltà che _ coltivava in mente e che a lui diveniva sempre più inafferrabile. Anche questa poesia rispecchia sinceramente quello che passava per l'anima sua; perchè l'A. spiegò al Perticari più tardi quello che qui cantò: Dalla fanciullezza io sono passato alla vecchiezza di fatto, anzi alla decrepitezza si del corpo come dell'animo (Lett. 30 marzo 1821).
   La Vita solitaria, coi suoi passaggi disparati da una bella visione d'un mattino alla imprecazione contro la matrigna natura; dalla ricordanza del suo primo amore all'apostrofe alla luna; è documento degli affanni dolorosissimi, che gli trafiggevano l'anima, da fargli morir il canto sulle labbra, per obbligarlo ad un urlo di disperazione.
   Con La Sera del dì di festa, dopo rivelatoci un altro affetto del suo cuore, eh' Egli avea concepito per Serafina Basvecchi, figlia della marchesa Olimpia Mel-chiorri, sorellastra sua; della quale diedegli notizio Paolina il 29 luglio 1820, scrivendogli : La vostra Serafina si fa sposa „, riproduce qual era la vita del villaggio la sera del dì festivo, rimpiangendo la fugacità d'ogni cosa. Tempo verrà, e nel Sabato del villaggio farà l'augurio al garzoncello scherzoso „, che la sua festa anco tardi a venir non gli sia grave; perchè tristezza e noia gli recheranno le ore e gli faranno invocare l'icsato travaglio de' di feriali. Ma passano anche questi, corno scomparvero tanto civiltà, lo cui ro-
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