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Per la storia di un'anima
Biografia di Giacomo Leopardi
Ciro Annovi
S. Lapi Tipografo Editore Città di Castello, 1898, pagine 232

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   la sua fuga da Ilecanati (I, 211). Scoperto, desistette dal suo progetto, non forzato, nè persuaso, ma commosso ed ingannato da molte preghiere de' suoi (I, 222). Però diresse allo stesso conte Broglio una lunga lettera, nella quale sfogò tutta l'amarezza del disinganno patito, fino a dire del padre: Non creda d'ingannarmi. Se la sua dissimulazione è profonda ed eterna, sappia però ch'io non mi fido di lui, più che mi fiderei d'un nemico. „ Ma confessò che dal fuggire lo aveva rattenuto il solo pensiero di arrecar dolore ai genitori. Perchè veramente aveva molto amato sempre suo padre; gli spiaceva perciò che il padre credesse l'inganno più vantaggioso col figlio, che la schiettezza (I, 220, 29). — Subito dopo, apriva il cuor suo al Giordani: Io fuggiva di qua per sempre; e mi hanno scoperto. Non è piaciuto a Dio che usassero la forza; hanno usato le preghiere e il dolore. Non ispero più niente, benché m'abbiano promesso molto: ma io confidava in me solo, e ora che son tolto a me stesso, non confido in nessuno ! „ (I, 2b0).
   Ecco come erano andate le cose : Il marchese Solari da Loreto, che era Delegato di Governo in Macerata, amico di casa Leopardi, saputo del passaporto dal Broglio, credendo che tutto fosse stato concertato in famiglia, scrisse innocentemente ad Antici, che avesse augurato per lui il buon viaggio al nepote. Così la cosa andò all'orecchio di Monaldo prima che s'effettuasse.
   Allora questi pregò subito il Solari di far conoscere al conte Broglio, che Giacomo aveva macchinata la fuga in segreto e pretese che a lui e non al figlio fosse spedito il passaporto con una lettera d'intesa. Il Solari ottenne tutto, e spedendo il plico a Monaldo, scri-vevagli: Accludo la lettera di Broglio concepita nei termini desiderati „ (I, 221 nota), col passaporto per l'estero della Direzione di Polizia a Macerata, datato 5 agosto 1819.