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3. I mezzi di difesa consentono a truppa ben istruita di affrontare con fiducia anche questi nuovi strumenti di lotta, reagendo senz'altro all'aziono demoralizzante su cui cerca di fare assegnamento chiunque tenti una aggressione chimica.
4. Le condizioni topografiche e meteorologiche.
— Hanno grande influenza nel rendere più o meno efficace e più o meno persistente l'azione degli aggressivi chimici; di esse quindi occorre tener gran conto.
1° Condizioni che rendono più efficace e più persistente l'azione degli aggressivi chimici:
a) Terreno: basso, erboso, cespuglioso, boschivo, anfrattuoso, roccioso, con caseggiati, doline, buche, (trattiene i gas ritardandone la dispersione e la diluizione). Se montagnoso, i gas tendono a scivolare lungo le chine ed a raccogliersi nelle bassure.
b) Vento: debole e spirante nella direzione delle nostre truppe (ottimo conduttore della nube di gas); calma di vento (favorevole ai tiri di artiglieria con proietti a liquidi speciali).
c) Temperatura: fresca, specie dopo una giornata calda (mantiene bassa la nube di gas); se elevata, pur diminuendo la durata dannosa dell'aggressivo, favorisce l'evaporazione dell'iprite (i vapori emanati sono più densi e quindi più dannosi).
2° Condizioni che rendono meno efficace e meno persistente l'azione degli aggressivi chimici:
a) Terreno: sgombro, alquanto elevato (facilita il movimento e la dispersione dei gas) fangoso, torboso (attenua l'efficacia dei tiri d'artiglieria con proietti a liquidi speciali; montagnoso (i gas tendono al basso).
b) Vento: forte (se superiore a 5-6 metri al secondo può rendere nulli gli effetti dei gas); spirante verso il nemico (rende impossibile l'uso di aggressivi).
e) Temperatura: elevata (correnti d'aria verso l'alto che disperdono la nube, minor persistenza degli aggressivi, compresa l'iprite).
5. Mezzi protettivi individuali. — Sono le maschere o respiratori antigas; gli autoprotettori; gli indumenti protettivi e le protezioni improvvisate.