Stai consultando: 'Leonardo Rivista d'idee', Anno 1907

   

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Leonardo
Rivista d'idee

1907, pagine 326

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a cura di Federico Adamoli

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   alleati e nemici
   251
   esterna ; e che i suoi effetti migliori siano appunto quelli sulla maniera di considerare la vita, che quelli sulle conoscenze intorno al tempo di Dante. Ma pur prefiggendosi uno scopo diverso da queste mie vedute, è certo anche che si può trovare occasione in Dante di molte osservazioni personali e di molta erudizione non inutile. Il prof. Vossler, in questo volume che ò soltanto una quarta parte di un'opera sulla Divina Commedia, ha trovato modo di far parlare tanto spesso la propria intelligenza di filosofo del linguaggio e della religione, che il libro si legge volentieri anche da chi è poco caloroso amico dei commenti danteschi. Eccellente è l'idea di paragonare la D. C., col Faust, perchè, scrivendo per Tedeschi, occorreva cominciare da cose note e ben radicate nell'intelligenza e nel sentimento nazionale. Tutto il capitolo dedicato alle concezioni degli « al di là » è un riassunto chiaro e semplice, un eccellente memoriale di scatologia. Le riflessioni di Vossler sul simbolo, sulla religione e sulla filosofia, non convergono ad incontrarsi con le mie idee, ma sono sèmpre d'una nettezza e stringatezza sorprendente. Seguono i ritratti e le dottrine dei mistici e dei filosofi di cui è parola nella D. C., e non è trascurata però la persona morale di Dante, la sua religiosità e la sua filosofia.
   G. Pr.
   La Cultura.
   Arturo Graf. L'Università futura. Nel V Centenario dell' Università di
   Torino. 1906, pag, 12. Friedrich von der Leyen. Deutsche Universitàt and deutsche Zukunft.
   E. Diederichs. Jena, 1906, pag. 114,
   Non si grida ancora : al fuoco ! ma ci siamo assai vicini. È vero che i monelli l'avevan gridato dalla strada da un bel pezzo, ma i padroni di casa se ne accorgono soltanto ora. Ed è piacevole per noi vedere in un discorso commemorativo, invece della solita rettorica, il biasimo e il rimpianto del Graf per la decadenza universitaria, riprendendo quei motivi, da noi e da altri accennati spesso, di critica allo specialismo, al positivismo calunniatore dell'uomo, al tecnicismo bottegaio, all'odio per le idee generali, al culto bigotto delle scienze naturali, al meccanicismo del sapere ri-producente scolari eguali come gettoni da giuoco. Sembra che il Graf rivolga l'occhio alle Università tedesche, dove la « facoltà filosofica » è così larga che potrebbe riparare a questi danni. Ma se gli fosse capitato sot-t'occhio il libro del von der Leyen, un giovane decente di Monaco, studioso dei mistici tedeschi, e ben addentro nella conoscenza del mondo