Stai consultando: 'Leonardo Rivista d'idee', Anno 1907

   

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Leonardo
Rivista d'idee

1907, pagine 326

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   leonardo
   Dopo tutto, è così facile acquistare la fama di scienziato ! È sufficiente scrivere un paio di volumi ponderosi in ottavo grande, con molte illustrazioni ripugnanti fuori testo e un bel pianterreno di note, escogitare qualche nuova teorica su la pazzia o su la delinquenza, relegarsi un paio d'ore tutti i giorni in un gabinetto decorato da una dozzina di crani, parlare due o tre volte la settimana da qualche cattedra con l'impavida intrepida sicurezza dell'ignoranza imbottita di tedesco, scientifico cantciù, mutare spessissimo di programma come un cinematografo, e, ciò che più importa, aver sempre a portata di mano le ultime nuove, le recentissime, come un agente della Stefani.
   Il novanta per cento dei nostri professori universitari, cosi pettoruti, tronfi e vanitosi, non fa diversamente. Eppure tutto ciò è inevitabile. Come è possibile trovare tanti uomini d'ingegno e di seria coltura, quante sono le cattedre ? E poiché non si vogliono abolire le università, è necessario che lo stipendio faccia di uno sciocco uno scienziato, la bardatura, di un cavallo da fiacre un cavallo da corsa.
   In Italia il professore universitario ideale è — e, per il nostro buonumore latino speriamo rimanga tale per sempre quello di medicina legale. Il pubblico non può apprezzarlo abbastanza perchè lo prende troppo sul serio ; ma se il pubbico sapesse ridere correrebbe il rischio di crepare come il povero Margutte del Pulci. Il medico-legale è l'arlecchino della scienza: sta fra il penalista e l'infermiere di manicomio, riunisce in sè le attitudini più disparate : quelle del chirurgo, del letterato, dell' indovino, dello psicologo, del filosofo, del venditore ambulante, della guardia di pubblica sicurezza...
   La gente che si diverte ai racconti a fosche tinte, e crede solo alle fandonie « documentate « ha abbandonato Saverio di Montèpin e Pons du Terrail alle portinerie, ai lavatrippe ed agli scorticacani per darsi alla letteratura criminale, così che i veri successori di Paolo de Koch e di Ratcliffe sono proprio i signori Lombroso, Ferri, Sergi, Laschi, ecc. ecc. i quali fanno della scienza presso a poco come il sig. Notari fa dell'arte.
   Il prof. Pellacani, adunque., non è uno scienziato che diverta : è uno scienziato semplicemente, perchè egli sa davvero cosa sia la tanto celebrata « onestà scientifica » su le bocche di tutti e così rara. Qual giudizio daranno di lui i signori Lombroso, Ferri e soci? Non lo so. Vediamo intanto quello che egli da delle loro teorie in una recente monografia su il Darvinismo sociale e il pes-