Stai consultando: 'Leonardo Rivista d'idee', Anno 1907

   

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Leonardo
Rivista d'idee

1907, pagine 326

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a cura di Federico Adamoli

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   schermagli!:
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   l'esistenza. La risposta ch'egli ha dato alla sua domanda è, intatti, negativa. « Ciò che chiamiamo prevedere — egli dice — non è altro che un modo immaginoso ed enfatico per esprimere non già il futuro di cui non sappiamo e non possiamo saper nulla e che non è materia di conoscenza, ma il presente : non è dunque un pre-vedere ma un vedere » (235). Un modo molto sbrigativo, come si vede, di risolvere la questione, non volendo trovare nel prevedere che il vedere e facendo del pre, ch'è l'essenziale, un semplice suffisso rettorico.
   Ma non c'è bisogno di buttar via la frase del Croce : basta semplicemente rovesciarla per trasformare in verità una boutade prodotta da malumore antipragmatista. Infatti noi potremmo affermare benissimo cha vedere non è che un modo più spiccio e superficiale per prevedere ; che il presente non è materia di conoscenza perchè su di esso, essendo presente, immediato e sentito, non c'è nulla da dire; che vedere e conoscere un oggetto significa prevedere quali sarebbero certi suoi effetti se noi facessimo
   0 no certi atti ; che perfino nella percezione più elementare ci sono dei fatti di previsione e molte altre cose di questo genere che sono il resultato di una lunga serie di osservazioni e di analisi che ha prodotto, fra l'altre, la Teoria della Visione di Berkeley.
   11 Croce' attribuirà tutte queste analisi al più gretto empirismo e tornerà ai suoi universali che sono al di là del tempo e dello spazio. Eppure quei poveri pseudo concetti strumentali delle scienze fisiche gli forniscono tutti i giorni previsioni di cui si fida e che sono ben diverse dalle cabale del lotto.
   Ma i filosofi sono ingrati e non hanno nessun rispetto per le cose che servono a qualcosa. Essi sono, nello stesso tempo, al di là del senso comune e della riconoscenza. G. P.
   La letteratura Suina.
   Fra le industrie che fioriscono o rifioriscono in Italia c'è anche quella della letteratura oscena. Il cavalier Marino e l'abate Casti ci avevano già avvezzato alle goudrioles molto spinte ma essi conservavano ancora qualche traccia di stile e non avevano fatto della pornografia una speculazione libraria.
   Da qualche tempo invece — dopo che uno speculatore fortunato e sfrontato ebbe la ventura di esser sottoposto a processo —
   1 libri, sedicenti « sequestrati » e colla copertina incollata da tutte