GLI AMANTI D IDDIO
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   Ivi non lume di sole nè di luna nè di stelle, non queste folgori nè fuoco terreno ; a Lui, che solo è pura luce, tutto il resto risplende, tutto il mondo s'illumina della sua gloria.
   AfUH<5?AKA-UpANISHAI>
   (II, 2, 8, IO).
   Più che i cieli sterminato, immenso oltre ogni concetto, e tuttavia più sottile di un punto, infinitamente lontano e pur così vicino, nascosto qui nel cuore del contemplante.
   Mu«(/aka-Ui'anishai> (III. 1, 7).
   Proclama.
   Ecco due pagine tradotte dalle Proklamationen Inselverlag. Leipzig, 11MI4, pag. 84! di Ludwig Derleth, i! profeta solitario e si-lenzioso di cui ho parlato nel penultimo numero. Sarà facile a qualcuno avanzare ghignando il sospetto di follia. Nella loro nobile energia (molto più debole nella mia traduzione) sono sempre, fra tante cose fiacche e graziosette della Germania moderna, uno splendido esempio di personalità. Servono, se non altro, a far starnutire gli amatori di cose facili e chiare.
   Il S. S.
   Jesus Maria.
   lo vegliava, e mi apparvero tre segni : il lampo, l'aquila e la stella.
   Io, Ludovico Derleth, son solo ed ho tutti legati contro me e dichiaro in nome di Gesù di Nazaret la guerra.
   Io svanisco dinanzi a te, o Signore, e mi do tutto in tua mano la quale impugna la spada e benedice i caduti.
   A tutti i reggimenti, i magazzini, le officine del mondo.
   Noi decimiamo.
   Noi chiamiamo gli uomini validi che restano e ci separiamo.
   Noi lasciamo l'esercito e fondiamo un nuovo regno.
   E meglio non esser generato, che stare inoperoso. Ma una volta che si è la luce, si illuminino le tenebre.
   Questo scrjtto è un cartello di sfida.