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LEONARDO
purezza, la limpidità, la freschezza dell'acqua ; la sua personalità ordinaria intanto non esisteva.
Questa esperienza mostra chiaramente che ognuno di noi può uscire del tutto dalla sua coscienza ordinaria senza perciò perdere la coscienza di essere, anzi avendo la coscienza di essere in modo più vasto dell'abituale.
Stati di coscienza simili possono essere ottenuti anche senza la presenza oggettiva della natura. La meditazione prolungata su delle rappresentazioni, su delle immagini mentali intense e vivaci, può condurre a stati di comunione simili a quelli accennati.
Si arriva così, con queste esperienze, a riconoscere come un fatto positivo che vi sono molti stati di coscienza nei quali la ristretta personalità ordinaria è completamente ignorata, e quindi a scindere l'idea di essere da quella di esistenza personale.
Ma questo non è che uno stadio intermedio. Allargando via via il campo delle esperienze, cercando cioè di « essere in comunione » con parti sempre più vaste del mondo, si può arrivare a degli stati di coscienza cosmica. In questi stati si prova la comunione, non più con una parte di ciò che è, ma con tutto ciò che vive ; con lo stesso principio, soffio, spirito di vita che anima tutte le cose e tutte le creature. Si perde la nozione di qualsiasi limite e di qualsiasi differenza sostanziale, si ha la coscienza attuale dell'unità del tutto. Anche la nozione del tempo sparisce, perchè il tempo è misurabile solamente in quanto avvengano dei mutamenti nelle cose o in noi stessi ; e poiché durante quegli stati di coscienza non sentiamo alcun mutamento, ma solo la presenza dello Spirito immutabile del tutto, il tempo si dissolve in attuale Eternità.
Riguardo a questi stati più alti di coscienza, vi è un fatto importantissimo da ricordare, che costituisce una delle principali differenze fra il nuovo misticismo americano e quelli occidentale ed orientale.
Durante gli stati di coscienza cosmica si perde bensì la nozione della propria personalità ristretta, separata, ordinaria, ma non si perde affatto la coscienza di vivere, il senso della propria identità, anzi si sente di vivere con la e nella Vita universale e ad un grado più alto, di essere la stessa Vita universale.
Quindi le espressioni metaforiche adoperate generalmente dai mistici occidentali ed orientali, come : » inabissarsi in Dio », « perdersi in Dio o nello Spirito », nirvana, preso nel senso di annichilimento, e simili, sogliono trarre in errore riguardo alla vera natura degli stati che vogliono adombrare e sono vere soltanto