Stai consultando: 'Leonardo Rivista d'idee', Anno 1907

   

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Leonardo
Rivista d'idee

1907, pagine 326

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   LEONARDO
   Un' importante condizione però è necessaria per il successo della concentrazione : bisogna che l' « immagine mentale » sia nitida, precisa, concreta, vivace. Altrimenti essa non è capace di raccogliere e conservare, senza disperderla, la grande quantità di forza che proiettiamo su di essa, ed è inoltre molto più difficilmente trattenuta nel campo della nostra attenzione.
   Malgrado l'apparenza, il formare una buona immagine mentale è difficile e richiede un paziente esercizio. Quanto poi alla concentrazione, basta qualche prova per mostrarci quanto poco noi siamo padroni del perenne fluire dei « nostri » pensieri.
   Ripetendo i tentativi di concentrazione ci accorgiamo di un nuovo fatto importante : che i nostri insuccessi sono dovuti non soltanto alla mancanza di esercizio, ma anche alla presenza di alcune condizioni mentali che si oppongono direttamente alla concentrazione. Bisogna adunque vedere quali esse siano e concentrare prima di tutto i nostri sforzi contro di queste.
   Anzitutto è evidente che quando vi siano delle rappresentazioni molto energiche che ritornano insistentemente ad affacciarsi alla nostra attenzione, è molto difficile di tener fissa un'altra immagine. Ciò avviene ogni qualvolta noi siamo « preoccupati » per qualsiasi ragione; siccome poi la preoccupazione è quasi sempre unita ad uno stato di depressione nel quale tutte le nostre facoltà sono più ottuse t più deboli (e quindi anche quel poco di forza di volontà che possediamo e che appunto si tratta di sviluppare), non occorre insistere più oltre sull' importanza di sbarazzarsi di quello stato la cui azione veramente distruttiva sulla nostra individualità è efficacemente espressa dalla parola inglese che lo designa (« worry » = sbranare).
   Un altro stato che rende la concentrazione molto difficile è Vabitudine della fretta. Essa ci fa vivere in un continuo stato di vibrazione, di trepidazione che ci rende irrequieti fisicamente e mentalmente, accelerando ancor più il fluire delle immagini mentali, rendendolo ancor più disordinato e indipendente dalla nostra volontà ed è quindi in diretto contrasto con la concentrazione.
   Vi è infine un terzo nemico, il più terribile di tutti, che attacca, come la preoccupazione, tanto il meccanismo mentale della concentrazione, quanto direttamente la stessa volontà, ma con violenza molto maggiore : è la paura. Questa, anche in piccolo grado, rende difficilissimo il fissare una rappresentazione e, come tutti sanno, deprime molto la volontà ; in grado maggiore poi, annichila addirittura quest' ultima.