Stai consultando: 'Leonardo Rivista d'idee', Anno 1907

   

Pagina (229/361)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (229/361)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Leonardo
Rivista d'idee

1907, pagine 326

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   IL NUOVO n PENSIERO AMERICANO »
   203
   (riunto un sufficiente grado di forza di volontà, come si può impiegarla per trasformare noi stessi? Questi due problemi sono intimamente connessi. Infatti lo stesso metodo che serve a sviluppare la volontà viene da questa usato per esplicare la sua azione. Ed è ben naturale che sia così ; poiché che Cos' è lo sviluppo della volontà se non un'attività della volontà stessa esercitata su sè medesima, ma nel resto simile alle altre ? Tale metodo comune è la concentrazione.
   Bisogna intendere bene il senso speciale che il « Nuovo Pensiero » annette a questa parola e che è forse un poco diverso ed è certo molto più pieno e complesso di quello che le si dà ordinariamente. Per gli scrittori americani concentrazione significa « l'atto di fissare l'attenzione su una sola idea o « immagine mentale » e di tenerla così per un certo tempo senza interruzione ».
   Tutti gli esercizi particolari che gli scrittori americani consigliano e dei quali affermano la grande efficacia sono a base di concentrazione. Quali sono dunque le ragioni psicologiche dei meravigliosi effetti di questa ?
   Per scoprirle esaminiamo il meccanismo col quale agisce la volontà. La volontà è una forza, è dell'energia che si sprigiona, (lasciamo ora di discutere come e da che cosa); ma ogni forza per manifestarsi ha bisogno di un punto di applicazione. Questo, per la volontà, consiste in una rappresentazione, in un' « immagine mentale ». Senza una rappresentazione è impossibile l'esplicazione effettiva della volontà. Messo in chiaro questo punto, comprenderemo facilmente le ragioni, tanto della debolezza ordinaria della nostra volontà, quanto delle possibilità indefinite di sviluppo che essa possiede. Infatti è evidente (ed è confermato dall'esperienza) che quanto più a lungo la volontà avrà potuto esplicarsi su una stessa rappresentazione, tanto maggiore sarà la forza messa in libertà per l'attuazione di quella; e poiché di solito le immagini si susseguono con grande rapidità, affacciandosi solo un istante alla nostra attenzione, per poi fuggir via incalzate dalle altre innumerevoli goccie della nostra « corrente mentale » è ben naturale che ben poca sia la forza che riesce ad « accumularsi » su ciascuna di esse e che quindi sia ben difficile che esse riescano a trasformarsi in (sia esterni che interni); cioè a produrre modificazioni durature. Quando invece riusciremo a concentrare per lungo tempo tutta la nostra volontà su una stessa immagine o proposito, questo acquisterà un' incredibile, terribile potenza.