Stai consultando: 'Leonardo Rivista d'idee', Anno 1907

   

Pagina (228/361)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (228/361)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Leonardo
Rivista d'idee

1907, pagine 326

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   202
   LEONAK DO
   ne allontaniamo. Da quanto ho detto, e ancor più da quanto sto per dire, risulta che questo ottimismo è di natura particolare, non consiste in una accettazione passiva del mondo qual' è, ma è invece essenzialmente attivo.
   Infatti un'altro carattere fondamentale del « Nuovo Pensiero » è la convinzione della trasformabilità infinita del mondo secondo certe leggi spirituali ; l'ottimismo consiste appunto in questa credenza e nell'accettazione di queste leggi, non in quella dei fatti esistenti ; esso è dinamico, non statico. Ma la trasformazione che l'uomo è capace di compiere deve, secondo il « Nuovo Pensiero», partire dall'intento, non dall' esterno. L'uomo può trasformare sf: stesso indefinitamente e deve imparare a farlo. Questo è veramente il pernio della nuova dottrina. Essa si occupa molto di questioni psicologiche, ma non dal punto di vista descrittivo, bensì sempre da quello pratico. Anzi, in un certo senso, nega la possibilità di una « descrizione scientifica » della natura umana. La psiche non è qualcosa di fisso, di preciso, nel quale non avvengano che nuove combinazioni degli stessi elementi, essa non è un palcoscenico sul quale sempre gli stessi attori recitino delle nuove commedie ; essa è un torrente impetuoso che attraversa le più diverse terre, che riceve numerosi affluenti, che lascia molti utili canali e si affretta verso un oceano ignoto.
   Ma quale è lo strumento col quale 1' uomo può agire su sè stesso per trasformarsi ? Quali sono i metodi da seguire ?
   Lo strumento meraviglioso è la volontà umana. La volontà umana, secondo il Neiv Thought, ha dei poteri finora insospettati. Generalmente noi crediamo che la nostra volontà non abbia altro potere che quello di far compiere al corpo e alla mente certi atti esterni (ad es. studi, viaggi, discorsi ecc.) che producono certe conseguenze pratiche da noi desiderate (ad es. lauree, istruzione, conclusione d'affari ecc.). Questa invece non è che la minima parte delle possibilità del nostro volere. Anzitutto il « Nuovo Pensiero » ammette e dimostra ed applica su vasta scala la geniale intuizione di William James (il quale rappresenta splendidamente la filosofia « ufficiale » in America) del ivill to beliece, alla quale il u Nuovo Pensiero » era arrivato indipendentemente e probabilmente anche prima, soprattutto nelle sue applicazioni psicologiche pratiche, senza però formulala mai teoricamente in modo così chiaro e preciso.
   Ma, riconosciuta l'importanza della volontà, si presentano due problemi. Anzitutto: come si può sviluppare la volontà ? Poi : rag-