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Leonardo
Rivista d'idee

1907, pagine 326

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   PITTORI li SCULTORI SACRI
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   ch'egli esca fuori di se. Uscir fuori di sè : ecco appunto la facoltà geniale.
   Allora, quando la sua semplicità avrà scoperto la semplicità delle cose, quando l'uomo non sarà più che una volontà profetica in presenza della Verità, allora le opere delle sue mani come quelle dei primitivi saranno perfette : quasi perfette come le opere della Natura.
   Qui cessa il potere della Volontà e dello Stile. Al di là di questo « quasi » misterioso e fatale, l'anima sola, guidata fin qui dall'Arte, può avventurarsi e montare le scale luminose del mistero, penetrare ineffabilmente nel centro stesso delle essenze, infiltrarsi soavemente al di là dell'ultima forma, cercar l'Assoluto e trovarlo e precipitarsi in fui per gli abissi infiniti d'immobilità, d'uniformità e di silenzio sempiterno.
   Certo, non è senza un triste sorriso di disprezzo, che pensando agli odierni eroi e alle condizioni miserabilissime e disperate dell'arte e della critica italiana, registro qui delle verità tanto semplici ed essenziali che ogni artista, veramente tale, dovrebbe portarle incise nel cervello e nel cuore — e che i suddetti vergognosi eroi prenderanno invece ed irreparabilmente per un mero suon di parole. Nè sarà senza una sfiducia infinita che sulle basi di queste verità inalterabili cercherò di andar fondando una nuova critica e una nuova esegesi !
   L'impresa deve sembrar pazza e ridicola! ma bisogna pure che qualcuno osi alzar la voce nei cimiteri, per sapere se veramente non vi sian che dei cadaveri ; e il silenzio e l'ignavia non posson durare eterni quando si tratta di vivere.
   Forse un solo uomo non è che addormentato e si leverà e tenderà l'orecchio alle mie' parole : Ebbene io parlo a costui.