Stai consultando: 'Leonardo Rivista d'idee', Anno 1907

   

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Leonardo
Rivista d'idee

1907, pagine 326

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a cura di Federico Adamoli

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   LEONARDO
   forme della virtù e del peccato. La scoperta dell' infinito, oltre che ogni sistema filosofico, ha ucciso le idee ebraiche e cristiane. Il regno del Padre è finito, il regno del Figlio è finito ; il regno dello Spirito Santo comincia. Ora, l'Arte è la ministra dello Spirito.
   Socrate nel Fedone intravede che la Verità non è se non l'essenza pura delle cose, ma egli crede che per conoscerla sia necessario morire. Se Socrate fosse stato capace di sbarazzarsi per un istante dal suo vecchio capestro : — la Ragione, — avrebbe invece riconosciuto che l'Arte, prima che la Morte, può rivelare l'essenza pura delle cose ; e non avrebbe lasciato sfuggirsi l'occasione di stabilire una delle più grandi verità che sia dato affermare ad un uomo composto di sangue e di nervi.
   Ma se Socrate si mostra poco profondo in questo punto decisivo, Platone si dichiara profondissimo imperniando proprio su tal punto tutta la tragedia socratica, simbolo eterno della sterilità della Ragione e dell'onnipotenza dell'Arte.
   « Durante tutta la mia vita — dice Socrate a Cebe « nello stesso Fedone — ho avuto un medesimo sogno
   * che ora sotto una forma ora sotto un' altra mi racco-« mandava sempre la stessa cosa : Socrate —- mi diceva « — esercitati all' Arte (iicwxv).) Fin qui avevo sempre « preso quest'ordine per una semplice esortazione, simile « a quella che si fa ordinariamente a coloro che corrono <- in lizza, e credevo che questo sogno mi ordinasse so-« lamente di vivere come per il passato e di continuare « lo ^udio della filosofia che formava tutta la mia oc-« cupazione, e che è la prima fra le arti. Ma dopo il « mio giudizio, avendo la festa d'Apollo differito la mia « morte, ho pensato che forse il sogno mi comandava « di esercitarmi alle belle arti come gli altri uomini, e « che c'era più sicurtà per me a fare il mio dovere com-
   * ponendo dei versi per obbedire al sogno. Ho comin-« ciato col fare un inno al Dio di cui si celebrava la « festa ; ma poi avendo fatto questa riflessione, che per « essere veramente poeta, non basta far discorsi in versi,