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Leonardo
Rivista d'idee

1907, pagine 326

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a cura di Federico Adamoli

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   l'er un nuovo umanesimo ariano
   i7i
   quell'armonia della quale sentiamo così vivamente la mancanza.
   Bisogna però, specialmente in principio, saper scegliere le opere opportune, perchè tutti gli scritti lasciatici dagli indiani non sono certo adatti al nostro scopo. Nel'periodo di decadenza che precedette la venuta del Buddha ad esempio non mancarono le deviazioni più illogiche della filosofia ed i materialisti indiani Càrvàka, dice il Deussen « superarono, se pur è possibile, i loro confratelli occidentali in frivolità e cinismo » (1).
   E neanche tutti gli scritti delle età più belle del pensiero indiano possono servire allo scopo umanistico per il quale li cerchiamo. Ad esempio due dei sei grandi sistemi filosofici ortodossi che formano la magnifica fioritura di pensiero sbocciata dalla letteratura vcdica, cioè il Nyàya e il Vaifesika, pur non essendo affatto in contraddizione col nostro scopo, non possono esserci utili, perchè si occupano soltanto di logica e di classificazione scientifica delle cose, e se il loro confronto con le corrispondenti scienze europee può formare il tema di un interessante lavoro speciale, noi preferiamo ora volgerci alla ricerca di « vital nutrimento ». E quanto ne troviamo in altri innumerevoli scritti indiani ! Soprattutto importanti per la sublime « impostazione » idealistica dei più alti problemi metafisici e religiosi sono le Upanisad, il sistema Vedanta e la parte speculativa di quello Yoga,
   Questa parte che ora ho brevemente accennata è molto ben trattata da Houston Stewart Chamberlain nel suo libro Arische Weltanschauung (2). Peccato che questo piccolo libro, il primo nel quale si riconosca l'importanza umanistica del pensiero indiano per la civiltà contemporanea, sia guastato da gravi difetti. Non solo il Chamberlain non si occupa dei due lati vitali della cultura indiana dei quali mostrerò fra breve l'importanza, ma con-
   ( 1 ) Allgemeine Geschichte der Philosophie, l-i, Seitc 13. (2) Berlin, 1905. lur Band der Sammlung « Die Kultur » — Hard, Marquard u. Co.