Stai consultando: 'Leonardo Rivista d'idee', Anno 1907

   

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Leonardo
Rivista d'idee

1907, pagine 326

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'er un nuovo umanesimo ariano
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   così fiero, e riconosciutili impotenti ad appagare le nostre-più intime ed essenziali aspirazioni, noi ci rivolgiamo ora pieni di fede e di ardore verso la nostra personalità interiore e, fin dal primo sguardo in noi stessi, ci accorgiamo con grande meraviglia come noi possediamo delle forze, delle capacità, delle possibilità latenti ma pronte ad essere sviluppate, delle quali ignoravamo l'esistenza ; e quanto più insistiamo nello studio di noi stessi, tanto più ci accorgiamo quanto sia vasto e importante e fecondo questo nuovo campo aperto alla nostra attività, anzi quanto questa sia l'unica cosa che ci interessi davvero vitalmente. Ma soprattutto qui noi abbiamo bisogno che una guida sicura e sapiente ci indirizzi e ci diriga, perchè, per il lungo esilio volontario della nostra civiltà nel mondo esteriore, abbiamo perduto la conoscenza intima e vissuta (non quella « descrittiva » dataci dalla psicologia scientifica) di noi stessi, ed ora, quali stranieri, brancoliamo miseramente nel misterioso labirinto del nostro io.
   Un terzo intenso bisogno odierno, intimamente con • nesso coi due già esposti, è quello di un radicale rinnovamento morale.
   Nel campo morale più che in ogni altro si vede chiaramente la grande disorganizzazione attuale, l'intrecciarsi e il contrastarsi disordinato di elementi disparati, la mancanza generale d'una posizione netta, di convinzioni salde e sicure che informino i nostri giudizi morali e le nostre azioni. Ma è ben naturale che sia così, perchè non si possono avere salde convinzioni morali finché non si sia trovata un'appagante soluzione metafisica o religiosa, sia pure negativa, dei più alti problemi, e si sia composto il dissidio interiore fra la ragione e il sentimento.
   Esaminati così con un rapido sguardo d'insieme i principali nuovi bisogni contemporanei, vediamo se le civiltà latina e greca contengano quegli elementi di cultura, che, immessi nella nostra vita attuale, varrebbero ad appagare questi bisogni, cioè se sia possibile un nuovo umanesimo classico.