Stai consultando: 'Leonardo Rivista d'idee', Anno 1907

   

Pagina (193/361)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (193/361)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Leonardo
Rivista d'idee

1907, pagine 326

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   l'er un nuovo umanesimo ariano i7i
   il Weber, pubblicarono un grande dizionario sanscrito che segnò un progresso enorme su quello del Wilson.
   Purtroppo però anche i filologi erano impazienti, e invece di accontentarsi di fare gli utilissimi lavori che ho ricordato e molti altri dello stesso genere, vollero essi pure tentar di penetrare nell' intimo e più alto significato filosofico e mistico delle grandi opere che stavano studiando, prima che il lavorio linguistico fosse compiuto, e mancando della necessaria profondità filosofica e ancor più di preparazione e di comprensione spirituali.
   Essi vollero applicare allo studio di una civiltà cosi radicalmente differente dall' occidentale i metodi e gli schemi intellettuali che servono allo studio di questa, e naturalmente molto spesso travisarono e falsarono ciò che pretendevano di interpretare. Max Mùller ad esempio, che per molti anni fu considerato come il capo degli orientalisti europei, credette di aver trovato la chiave dei profondi e complessi miti indiani, in alcuni dei quali si intrecciano insieme due o tre differenti simboli, con la spiegazione solare, che spesso è palesemente artificiosa e superficiale, ed è sempre del tutto insufficiente, non mettendo tutt' al più in evidenza che un elemento, e non il più importante, dell' interpretazione.
   Inoltre Max Mùller (come giustamente gli rimprovera Houston Stewart Chamberlain in un libro del quale mi occuperò più oltre) indugia troppo nella ricerca, fatta in modo superficiale, degli elementi che la cultura indiana ha in comune con le altre, mentre questo lavoro presuppone, per essere utile e fecondo, la completa conoscenza delle caratteristiche speciali della civiltà indiana che erano appunto quelle che s'ignoravano.
   Finalmente però i continui ed importanti progressi dell' indologia resero possibile, a chi ne aveva la capacità, di incominciare arditamente e con successo la grandiosa impresa di rivivere e di far rivivere la cultura indiana, immettendo cosi nella nostra civiltà degli elementi di vita, dei quali essa (come mostrerò più oltre) ha e sente un forte bisogno.