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leonardo
E in tutto il sistema dello Schopenhauer si nota chiaramente la profonda influenza del pensiero indiano.
Qui però c' è un fatto importante da chiarire : influenza è ben differente da adattamento e tanto più da esposizione.
Lo Schopenhauer prese bensì dalla filosofia indiana alcune idee fondamentali, ma le rielaborò in modo personale e le incorporò nel suo sistema insieme ad altre idee prettamente occidentali ; è quindi molto interessante di studiare l'intrecciarsi nel sistema dello Schopenhauer delle due correnti di pensiero, ma non bisogna certo cercarvi un' esatta esposizione della filosofia indiana. La cosa sembra evidente e l'osservazione superflua, eppure molti, in Germania e altrove credettero e credono ancora di conoscere il pensiero indiano, solo avendo letto lo Schopenhaner.
Si può quindi dire che la filosofia dello Schopenhauer con gli elementi orientali che contiene contribuì molto ad avvicinare la cultura occidentale al modo di pensare orientale, e quindi a preparare la grande opera della fusione delle due culture ; ma ebbe per effetto immediato di stornare 1' attenzione dagli scritti orientali originali, offrendo un appagante sostituto di essi (i).
Intanto i filologi continuavano a lavorare attivamente. Un gruppo di tedeschi, composto principalmente da Max Mùller, Albrecht Weber, Adalbert Kuhn, Theodor Ben-fey, Rudolf Roth, incominciò lo studio del Veda; Max Mùller, per incitamento del Burnouf, intraprese nel 1849 la pubblicazione del Rigveda col commento di Sayana e la finì nel 1874.
Contemporaneamente (dal 1852 al, 1875) il Roth (per i testi vedici), il Bohtiinglc (per i testi posteriori) ed
Urtext ausgenommen) auf der IVelt moglieh ist : sie ist der Trost meines Lebens gewesen itnd wird der meines Sterbens sein. » — « Pa-rerga und Paralipomena » B. II, S. 418 (ed. Reclam).
(1) Sulle relazioni fra lo Schopenhauer e l'India c' è il libro del D.r Max F. Hecker u Schopenhauer und die Indische Philosophie « Kòln, 1897, Hubscher und Teufel