l'er un nuovo umanesimo ariano
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zionario, giudice, diplomatico di multiforme attività e di grande ingegno, raccolse per primo in India una ricca collezione di preziosi manoscritti, studiò la grammatica, la filosofia, il diritto, l'astronomia indiane, e diede per primo delle informazioni un poco estese sulla letteratura vedica.
Nel 1819 apparve il dizionario sanscrito del Wilson, e tre anni prima l'importante libro di Franz Bopp Co-njugationssystem der Sanskritsprciche in Vergleichung mit jenem der griechischen, lateinischen, persichen und germanischen Sprache » che costituì la base di tutta la posteriore glottologia comparata.
Poco dopo il norvegese Christian Lassen raccolse è coordinò nella sua voluminosa opera « Indische Alter-tumskunde » tutte le notizie che si erano scoperte fino allora ; il Prinseps iniziò a Calcutta una grande edizione del Mahàbhàrata che fu compiuta in 30 anni.
Il Hodgson dal canto suo incominciò lo studio scientifico del buddismo, specialmente di quello .settentrionale, seguito dal Burnouf il quale si occupò a lungo di quello meridionale, e fece molte traduzioni di opere prebuddistiche.
Intanto però un uomo non si rassegnava a lasciar ai posteri 1' ambito privilegio di assimilare la magnifica fioritura filosofica indiana, ma, spinto da una forte affinità intellettuale, volle tentare, pur coi mezzi molto imperfetti di cui disponeva, la difficile impresa : costui fu Arturo Schopenhauer. E davvero mirabile come attraverso il barbaro latino della già ricordata traduzione di seconda mano dell'Anquetil du Perron, lo Schopenhauer sia riuscito a comprendere a quale inarrivata sublimità fosse giunto nelle Upanisad il pensiero indiano, come si vede dal seguente importante passo dei Par erga u?id Paralipomena :
« Questa è la lettura più rimuneratrice ed elevata che si possa fare al mondo : essa è stata il conforto della mia vita e sarà quello della mia morte » (1).
(1) « Es ist die belohueudeste und erhabendeste Lektiìre, die (den