Stai consultando: 'Leonardo Rivista d'idee', Anno 1907

   

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Leonardo
Rivista d'idee

1907, pagine 326

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   laggiù, nei favolosi paesi orientali, erano fiorite delle grandi e misteriose civiltà e le poche notizie che giungevano parlavano di edifici colossali, di sfarzi inauditi, di poemi maravigliosi, di filosofie profonde e affascinanti, di sublimi slanci mistici, di strane cerimonie occulte. Ed in ogni tempo le menti e le anime, che la sapienza occidentale non riusciva ad appagare, si volsero con desiderio all'Oriente, con la speranza di trovare colà la chiave degli enigmi che le torturavano.
   Ma troppo poco, fino agli ultimi tempi, si seppe delle civiltà orientali per poterne comprendere e assimilare le culture. Fin dopo la metà del secolo XVIII, ad esempio, non si ebbe quasi alcuna traduzione di scritti indiani ; il sanscrito era noto in Europa solo a pochissimi, e molto imperfettamente. I viaggiatori che si recarono in Oriente spesso non colsero che il lato esteriore, pittoresco, superficiale, dei popoli coi quali vennero in contatto ; ed anche quelli che penetrarono più addentro non seppero o non poterono, data l'impreparazione dei loro contemporanei, diffondere vastamente in Europa i frutti delle loro esplorazioni (i).
   Cosi per lungo tempo le civiltà orientali furono quasi ignote in Europa, ma il desiderio di conoscerle era sempre vivo e presente, ed appena potè essere un poco appagato, esso si manifestò con grande forza.
   Questo fatto ci è dimostrato chiaramente dalla storia degli studi indiani. Infatti si può dire che i primi scritti indiani furono conosciuti, direttamente o indirettamente, in Europa solo verso l'ultimo quarto del secolo XVIII.
   (1) Ora però che abbiamo la cultura sufficiente per comprenderle, credo che si possano trovare nelle relazioni degli antichi viaggiatori, fra i quali sono numerosi gli italiani, delle notizie, dei racconti, dei giudizi interessantissimi per la comprensione psicologica dei popoli orientali. Ne abbiamo un bell'esempio, che meriterebbe di essere ampiamente imitato, nell'importante relazione del viaggio del P. Ippolito Desideri nel'Tibet, pubblicata con una dotta introduzione e note del Prof. Puini {Roma, 1904, presso la Società Geografica;.