il punto di vista dell'occultismo
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in seconda linea, lo strumento intellettuale ed adoperiamone altri, rivolgiamo la nostra attenzione all' interno
invece che all'esterno, studiamo e trasformiamo noi stessil
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Il problema si pone quindi così : E' possibile trasformare la limitata coscienza umana in una coscienza divina universale ? A questa domanda l'esoterismo di tutti i tempi risponde affermativamente, poiché sostiene che la nostra coscienza è già potenzialmente illimitata.
Alcune scuole di occultismo chiamano Grande Eresia la credenza alla esistenza dell'anima, o per essere più chiari la credenza alla separazione dell'anima umana dall'anima universale (Alaya). La legge dell' unità della materia e quella dell'unità e della correlazione delle forze vengono integrate dall'altra legge riconosciuta dall'occultismo dell'unità della coscienza. Ma come esistono un certo numero di aspetti e di manifestazioni della forza, e un certo numero di aggregazioni e di forme assunte dalla materia, così sono varie le manifestazioni della coscienza, e la coscienza universale si limita nella ordinaria auto-coscienza umana, che riconosce se stessa come diversa e separata dalle altre coscienze. La coscienza universale intrinseca di ogni individuo e la coscienza personale costituiscono così, in atto, una dualità di coscienza, temporanea e quindi illusoria rispetto alla eternità immanente della Coscienza Universale.
Ora l'identificazione di noi stessi con questo aspetto finito della Coscienza non è assolutamente necessaria. Essa dipende dal localizzare il centro di oscillazione della nostra vita nella personalità separata, egoistica che pròva la sensazione di vivere, di sentire se stessa nella successione delle sensazioni provenienti dall'esterno della coscienza. La vita diviene una oscillazione dipendente dalle successive emozioni piacevoli e spiacevoli, suscitate dai contatti coll'esterno, e l'attenzione rivolta a questi cambia-