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leonardo
delineiamo la psicologia di un popolo servendoci di tre o quattro grandi uomini possiamo, scegliendo ora gli uni e ora gli altri, t'ormare quanti concetti ci fanno comodo, ma questi concetti sono sempre personali e non debbono esser presi come classificazioni obbiettive ed eclettiche degli uomini.
In ogni modo confesso che questo articolo di G. E. Parodi mi ha fatto molto piacere. Prima di tutto egli mostra di prendere sul serio il nostro libro molto più che noi non prendiamo sul se-sio i libri dei suoi amici e maestri e inoltre è una bella soddisfazione vedere un professore, un filologo, un erudito, un dantista, il quale in uno dei più autorevoli « canali della dantologia esatta » si prende la briga di giustificare e difendere la scuola, la filologia, l'erudizione e il dantismo davanti al Tribunale di « due ragazzi insolenti ». Questo scritto dimostra quanto G. E. Parodi sia superiore a molti dei suoi colleghi e nello stesso tempo costituisce uno dei migliori resultati che abbia avuto fin qui la Coltura Italiana.
G. F.
L'Italia all'estero.
Je suis tombe dans le ruìsscau c'est la faute à Rousseau [
E diventato ormai un uso italiano che i vincitori di borse di studio filosofiche o quelli che se ne fanno di proprie, vanno a passare un paio d'anni a Lipsia nella scuola del Wnudt. Ne tornano, naturalmente, con più tedesco e più cretinerie in zucca, e riescono a persuadere con l'esempio delle loro opere che potevano risparmiar qualche soldo e restare imbecilli della stessa tacca. Andrà a finire che il pubblico riderà della Germania e chiederà 1' abolizione di queste borse, come a Parigi i critici avanzati chiedono l'abolizione della Scuola e del lJrix de Rome.
Ma la colpa non è della Germania. Se domani i tedeschi fossero così sciocchi da venire a sentir le lezioni d'Ardigò, noi rideremmo di loro ; — ma i tedeschi che in parte son più furbi ci vengono invece a studiare e a portar via i nostri quadri, e a lasciare in pace i nostri filosofi : nessuno ha mai pensato, per esempio, a rapire il il prof. Marchesini, e sì che sarebbe per noi una bella fortuna !
Le nazioni straniere ognuno se le fabbrica come vuole, e se la Germania s'è procacciata la fama di pedante, non è tanto colpa dei