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leonardo
suono di corde, mosse dall'intimo palpito del mio cuore, e così tutte insieme innalzassero un nuovo cantico senza fine all'amoroso Iddio.
E allora mirabilmente si stendono e allargano le braccia dell'anima alle innumerevoli creature, e mi par che tutte le fecondi il mio amore, ed io sono verso di loro come un libero e animoso corifeo che infiamma ed esalta una immensa moltitudine di cantori
Or ecco l'altra contemplazione. Io considero il mio cuore ed i cuori di tutti gli uomini e mi raffiguro la gioia e l'allegrezza, lo amore e la pace che godono coloro i quali unicamente a Dio consacrano il loro cuore, e, dall'altro lato, il dolore, 1' amarezza e la inquietudine che l'amore delle cose effimere ingenera in coloro che ne son schiavi ; e grido allora con spasimato desiderio al mio ed a tutti i cuori, dovunque siano, sino agli estremi confini del mondo ; Sorgete, o cuori prigionieri, svelletevi dai ceppi del fallace amore ! Su, su, cuori dormienti, dalla morte del- peccato ! Su, cuori pigri, dalla vergogna della vostra vita così bassa e cieca 1 In alto, con un grande, unico sforzo, all'amoroso Iddio !
Finalmente la terza contemplazione è un fraterno appello a tutti gli uomini di buona volontà, ma che ancora incerti vanno errando in sè medesimi e non sono nè per Iddio nè per le creature perchè i loro cuori, che pur hanno sentito l'invito divino, sono ancora dispersi nel tempo. A costoro ed a me stessp io grido : Coraggio, all'impresa suprema, a un assoluto distacco da noi stessi e da tutte le creature ! »
Questo era l'oggetto della sua contemplazione, mentre intonava : Sursum corda !
Heinrich Suso, detto Amandus.
Di nessuna benché minima cosa possiamo arrivare al fondo nè scrutarne tutta la magnificenza.
Le cose materiali sono fuori le une delle altre ; non così le cose spirituali. Ciascun angelo con tutta la sua gioia e la sua beatitudine è in ogni altro angelo perfettamente come in sè medesimo ; e ogni angelo è parimente in me e Dio stesso in me con tutta la sua gloria.
O nobile anima, cammina, cammina : al di là di ogni creatura, al di là del tuo proprio intelletto, sopra tutti i cori degli angeli, sopra la luce che ti fortifica, nell'intimo cuore d'Iddio, dove sarai tutto in tutto e nascosta a tutte le cose.
Chi per migliaia d'anni domandasse alla vita : « perchè vivi ? »