uno zoologo pragmatista
337
prattutto in ciò che i cultori della meccanica, sia per la maggior semplicità dei rapporti di cui la loro scienza si occupa, sia per la speciale preparazione intellettuale che i loro studi esigono, si sono trovati in grado, prima di ogni altro ordine di scienziati, di analizzare tino al t'ondo i procedimenti logici di cui fanno uso. Essi sono giunti così, prima degli altri, a vedere nella spiegazione un semplice mezzo di « descrizione indiretta » (Mach) a riconoscere che tra la ricerca dei « perchè » e quella dei « come » non vi è che una differenza di grado. E così che mentre su questo soggetto è, in generale, sui fini e sulla portata delle proprie ricerche, i biologi, sono in gran parte ancora dominati da vedute che si riconnettono a delle teorie metafisiche di cui essi subiscono, spesso inconsciamente, l'influenza, i cultori, invece, delle scienze matematiche e fisiche sono arrivati, per proprio conto e quasi indipendentemente da ogni diretto influsso delle speculazioni filosofiche, a un concetto della « causa » e della « spiegazione » poco differente da quello che, nel campo filosofico, è rappresentato dalle analisi di Hume : a concepire cioè la ricerca delle cause, non come una ricerca da porre in contrasto con quella delle somiglianze o differenze, o coi processi di semplice classificazione ma al contrario come una ricerca di certe speciali somiglianze : le somiglianze che sussistono tra i vari ordini di successione tra i fatti; e di certe speciali classificazioni: le classificazioni basate sul riconoscimento dei ritmi o periodi che tali speciali somiglianze permettono di stabilire.
11 presente lavoro del Giardina, oltre che dagli altri lati, alcuni dei quali ho cercato qui di mettere in vista, mi sembra interessante anche da questo ; come sintomo, cioè, del sorgere, anche fra i biologi, di preoccupazioni corrispondenti a quelle che hanno condotto i fisici e i meccanici a un più esatto e chiaro riconoscimento del carattere e del compito delle teorie e delle ipotesi di cui fanno uso.
Anche se, per quanto si riferisce a quest'ultimo soggetto, si possa non essere disposti ad accettare senza qualche riserva le conclusioni alle quali l'Autore arriva, o che le sue parole sembrano talvolta suggerire e implicare, gli si deve riconoscere il merito df avere chiaramente posto le questioni e di avere validamente cooperato a che queste, anche fra noi, come per esempio in Germania per opera del Driesch, vengano poste « all'ordine del giorno ».
Tra le più belle pagine del volume è da segnalare la nota dedicata, in fine, alle « inferenze causali », nella quale la concezione Pragmatista delle teorie scientifiche come espressioni di aspetta-