uno zoologo pragmatista
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e in ogni altro ramo di ricerca scientifica, le proprietà più importanti come criterio di classificazione, quelle che di cui è più opportuno far uso per costruire e delimitare le varie specie o gruppi di oggetti o di fatti che si considerano, non sono come del resto avverte anche l'A., nè esclusivamente nò principalmente quelle che sono accessibili all'osservazione immediata, non accompagnata da alcun intervento attivo dall'osservatore, che ne provochi la comparsa. Quelli stessi che noi chiamiamo strumenti d'osservazione, a cominciare di più semplici, quali la bilancia o il termometro, in quanto sono dei mezzi per indurre o costringere i corpi a produrre degli effetti che non si manifesterebbero spontaneamente, e la cui produzione dipende da certe nostre determinate operazioni su essi (trasporti, contatti, immersioni ecc.), possono qualificarsi come dei veri e propri strumenti di esperimentazione nel senso più stretto della parola. Non si può dubitare che, se la divisione del lavoro non esigesse la separazione tra chi costruisce per esempio un barometro e chi se ne serve — più ancora se lo strumento fosse tale da dovere essere costruito ogni volta che lo si adopera per una nuova a osservazione » — nessuno esiterebbe a qualificare il suo impiego come un « esperimento ».
Anche la distinzione fra strumenti che servono a mettere a nostra portata fatti che già esistono (per esempio un telescopio o un corno acustico) e strumenti che producono essi stessi i fatti che osserviamo, non mi pare sia da prendere troppo alla lettera. La maggior parte dei fatti che noi diciamo esistere, esistono infatti soltanto nel senso che noi li aspettiamo o crediamo di poterli realizzare in date circostanze: così la maggior parte di quelle che noi chiamiamo proprietà di un corpo, per esempio la sua durezza, la sua massa, la sua elasticità, etc., si riferiscono non a degli aspettti del corpo direttamente osservabili ma a delle reazioni a cui i corpi stessi danno luo^o quando siano sottoposti a un dato « trattamento ».
Perfino quel processo, comparativo per eccellenza, che è quello di misura, o di ricerca delle dimensioni di un corpo, consiste, assai più che in un riconoscimento di somiglianze o di differenze, nell'esecuzione di operazioni sui corpi da misurare e sulle unità di misura : operazioni che, quando si voglia raggiungere una certa esattezza, possono anche diventare assai complicate, come è il caso per esempio per le misurazioni geodetiche.
E appunto uno dei caratteri più generali del progresso scientifico la tendenza a sostituire, alle classificazioni basate sulle somi-