la nostalgia feroce
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in mé si chiama talvolta scetticismo. Ora dirai che lo scetticismo è una forma di pessimismo. Ma non in me. Tu non puoi dire che il mare tende alla immobilità perchè nei suoi giorni sereni, a poco a poco, le sue schiume muoiono nella blandizie d'un ondulamento inavvertibile. La vita del mare è nel moto, e tutti i suoi caratteri son più visibili e meglio espressi, quando le schiume si arrampicano in vetta alle onde, con fragore di musiche inconoscibili. E in me pure lo scetticismo che potrebbe mostrarmi proclive al pessimismo, è momentaneo : ma la sua vita è nell'ardore, nell'amore, nel desiderio più pazzo. Ti ho detto che vivo di nostalgia. Ma la mia nostalgia sarebbe debole se io disperassi della mèta. Io so che la morte è irraggiungibile : e tuttavia non dispero della morte ; e anelo a Dio per la morte. La mia nostalgia è feroce. Io che adoro l'ascesi per giungerla e sorpassarla, mi slancio nella furia dell'esistenza più pazza : m'inebrio di purità e di verginità ; m'esalto negli entusiasmi più sacri ; mi diletto nell'orrore delle orgie : mi perdo e rinasco in tutte le battaglie dell'amore. Allora a te sembra di vivere una vita di fede, diversa dalla mia : e credi che una parte di te sia distrutta: e pensi che io mi sia disperso da te. Pure io so che esisto perchè tu mi pensi, e taccio. Ma tu, nell'ebrezza, giungi a non pensarmi più. Questa sarebbe la mia distruzione. Ma io non posso $vere questa felicità, e quando tu non mi pensi insorgo. Quando tu, solo in una chiesa, preghi Dio con l'anima di fanciullo, io rido in te : quando tu, tra le braccia d' una donna, t'alletti in lei e ti pare che il tuo atto d'amore sia una preghiera pazza e selvaggia, io in te parlo parole d'ombra. Ti ricordi la sensualità d' un tuo desiderio religioso, una volta, quando nella penombra mattinale, in un gran tempio barocco, t'avvicinasti a un prete confessore e avevi brividi e spasimi nella carne, nel-l'accusarti di fronte a lui de' tuoi peccati carnali ? Anche allora, in quel tuo furioso sensualismo ascetico, in quella tua voluttà di Dio, io risorsi in te vivo e non