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leonardo
Un giovine mi ammonisce : Ma perchè voler destar per forza la gente ? Aspettate che gli Italiani si destino da sè. Lasciateli riposare. Hanno fatto tanto che meritano di dormire e forse non accoglieranno troppo bene chi suonerà la diana. A costui c'è poco da rispondere : Io non accetto il sonno e perciò voglio che cessi. Se agli altri piace, che vuol dire? Io voglio appunto cambiare il loro carattere e il primo cambiamento sarà precisamente quello di far loro disprezzare il sonno. Se avessi voluto accettarli come sono sarei stato un perfetto stupido cominciando a occuparmene. Voi dite ch'è giusto che dormano dopo aver compiuto tante cose, ma fate il solito scambio semplicista fra nazione e organismo e credete che i giovini d'oggi hanno il diritto di dormire perchè i giovini d'ieri o di ieri l'altro fecero qualcosa di grande. Ma è da sciocchi credere che la fatica si erediti. Non bisogna confondere nazione e generazione. La generazione attuale, la nostra, non ha fatto nulla e non mostra gran voglia di far qualcosa di grande e perciò la pungo e la chiamo.
Ma non sapete — grida un altro — che non si destano che i desti ? Perchè tormentare i dormienti invece di organizzare e riunire quelli che già sono svegliati o prossimi al risveglio? Costui non ha poi tutti i torti e infatti il mio proclama si rivolgeva soprattutto a quelli che già mostrano volontà di non sonnecchiare e doveva essere un segnale di raccolta per tutti quelli che sentivano il confuso bisogno di rifare l'educazione morale del nostro paese. Ma io tengo anche al forzato risveglio. In fatto di sonno di anime non tutte quelle che dormono amano il sonno. Ce ne sono alcune che dormono perchè sono all'oscuro e non hanno mezzo di aprir le finestre o di andare verso le luci. Bisogna ch'io le ripeta ancora una volta : io non rispetto il fatto. Se una cosa è in un certo modo io non credo, solo per questo, che debba rimanere ancora in quel modo, e perciò non voglio occuparmi soltanto di quelli che già stanno aprendo gli occhi e sbadigliando in faccia al mondo ma