IN QUANTE MANIERE
NON HA CAPITO L'ITALIA
L'estate scorsa, tra agosto e settembre, sentii il bisogno di mettermi a gridare, sotto la forma benigna di quattro articoli, che l'Italia ha bisogno di trovarsi un nuovo mestiere e eh' è necessario svegliare, anche per forza, coloro che dormono o s'impigriscono nei sopori dell'abitudine.
L'Italia — dicevo — non ha più un' idea fissa nazionale e non è capace di farsene una o politica o intellettuale. La sua missione potrebbe esser quella di fare ciò che gli altri paesi, per ora, non fanno, vale a dire costituirsi laboratorio delle ricerche assurde e terribili e preparatrice di una nuova civiltà in cui ai valori del corpo, del mondo esterno siano sostituiti quelli dell'anima, del mondo interno.
Per far questo non mi rivolgevo a tutta l'Italia ma solo a cento o duecento giovini della mia genera-