la massoneria come fattore intellettuale 307
programma intellettuale il materialismo di Carlo Vogt od il monismo haeckeliano o 1' indigeno positivismo ar-digotiano. Ne segue che, non potendo avere un programma positivo, la Massoneria è inesorabilmente obbligata a restringere la propria azione e le propri^ aspirazioni ad un programma puramente negativo, vale a dire ad un programma anticlericale puro e semplice. La demolizione del Vaticano, non più la edificazione del Tempio, è lo scopo, la meta sospirata, il pensiero ossessionante, il ritornello inevitabile di ogni discorso del fratello oratore.
Questa guerra demolitrice ha due possibili campi di battaglia, quello politico e quello intellettuale. Però chi conosca il livello intellettuale dell' ambiente massonico non può dubitare che questo programma negativo, se può col tempo manifestarsi anche da noi con una energica azione politica come ora in Francia, non può invece avere nel campo intellettuale che un esito negativo, negativo beninteso in un senso un po' diverso dal negativo del programma.
Per attaccare e demolire il pensiero cattolico bisognerebbe essere meno antiquati, più colti e spregiudicati dei cattolici ; i frammassoni pretendono appunto e si illudono di esserlo, ma la differenza tra preti e massoni sta più nel segno che nel valore assoluto^yUna mano di vernice verde non basta per trasformare in liberi pensatori delle marionette che han sempre pensato colla testa altrui, e dimenare la testa da destra a sinistra e viceversa non è più intelligente che farla oscillare dall'alto al basso. L' antipatia pei dogmi religiosi rende i massoni vittime inconsapevoli dei dogmi pseudo-scientifici, ed essi non sanno districarsi dalle superstizioni del medio-evo senza sprofondare nei più vieti pregiudizii del i8° e 190 secolo. Così al dogma cattolico della trinità contrappongono orgogliosamente il famoso trinomio « li-