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leonardo
cialmen,te, la funzione avvenire della Massoneria ; funzione filosofica intellettuale che essa pretende di esercitare ? La risposta è semplice quando si rifletta che vi sono per essa soltanto due possibili linee di azione : tornare all'antico o andare alla deriva ; tornare a studiare e diffondere il pensiero massonico genuino, oppure sempre più ostinarsi nella esaltazione di un amorfo pensiero pseudo-massonico rubacchiato a destra ed a sinistra, all'Enciclopedia, a Bìichner, ad Haeckel ed un po' a tutti coloro che in scienza ed in filosofia rappresentarono e rappresentano la ribellione e l'antagonismo assoluto del pensiero cristiano. Esaminiamole ambedue.
Il ritorno all'antico.
I. M. Ragon, forse il più autorevole, il più dotto ed il più esoterico scrittore massone, nella prima metà del 'secolo scorso si era già posto il problema della restaurazione della vera massoneria. Pel Ragon le condizioni deplorevoli dell'associazione si dovevano prima di tutto all'ignoranza generale dei fratelli in fatto di storia, di simbolismo e di filosofia massonica, e poi alla mancanza di unità creata dal grande numero dei riti e degli orienti, e dalla confusione derivante dal numero esorbitante dei gradi colla relativa sovrapposizione di cerimonie ed allegorie estranee e spesso repugnanti alla filosofia dei tre primi gradi simbolici. Questi tre gradi, comuni a tutti i riti ed a tutti gli Orienti, erano i soli, secondo il Ragon, veramente massonici, poiché in essi alle cerimonie iniziatiche egiziane si innestavano le leggende puramente massoniche-cabalistiche della edificazione del tempio e della uccisione di Hiram. Abolire tutti i riti, rigettare tutti i gr^idi dal 40 al 950, attenersi e sopratutto studiare e comprendere il simbolismo dei tre gradi di apprendista, di compagno e maestro ; questo era il mezzo vagheggiato