Stai consultando: 'Leonardo Rivista d'idee', Anno 1906

   

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Leonardo
Rivista d'idee

1906, pagine 390

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a cura di Federico Adamoli

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   leonardo
   toni, il Tocco, o medi come il Melli, o piccoli come lo Zoccoli.
   Quello che io dirò di Hegel sarà dunque detto di Hegel-Croce, più che di Hegel solo.
   V ' V
   Tre caratteri fondamentali mi pare che abbia la filosofia di Hegel : la grandiosità — la funzione liberatrice critica — il misticismo. I primi due sono riconosciuti dagli hegeliani : il terzo è negato, o accettato con tali rcstrinzioni da equivalere a negarlo. Il primo è accettato anche dagli avversari ed è un punto di vista da cui 1' ha considerato anche Papini nel Crepuscolo dei Filosofi. E inutile dunque insisterci sopra. Già dai termini di cui sopra mi sono servito si vede che l'impressione della filosofia di Hegel è prevalentemente estetica.
   Non convince delle sue affermazioni o negazioni, non dà il senso della realtà. Come la mitologia pagana o cattolica può essere por un miscredente bellissima, e le J\Tctamorfosi come la Leggenda Aurea posson stare neilo stesso scaffale di un dilettante, senza però provare al miscredente o al dilettante che le Ninfe e S. Giacomo di Campostella hanno una esistenza — cosi la dialettica del divenire, con la sua affermazione, negazione, e « negazione della negazione » eguale a « suprema affermazione », non riesce ad essere che una bella visione intellettuale, senza riescire a fare entrare nella sua cornice il quadro della variopinta realtà.
   Ciò che è più importante, dimenticato, e quasi paradossale, è il lato liberativo dell' hegelianismo. Il fondo della filosofia hegeliana non è dire cosa soiw le cose, ma cosa non sono, quindi una continua critica contro tutte le affermazioni che vogliono limitare o fissare un campo, contro tutti gli imballaggi pratici che lo spirito ha subito.
   Vediamo ad esempio il concetto concreto. Non si può dire cosa sia, ma si può soltanto dire cosa non è ; e non