le sorprese di hegel
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Per Hegel tutti i filosofi del passato non sono già avversari da combattere, come accade in Descartes (che si vanta d'ignorar gli scolastici) o in Nietzsche (che le dà più forti a quelli che plagia di più), ma sono soltanto dei preparatori del proprio pensiero, ossia i gradini percorsi dallo spirito universale pensante nelle teste dei filosofi, per arrivare alla filosofia definitiva, a quella hegeliana.
E non solo Hegel assorbe i filosofi, ma anche gli uomini pratici e gli artisti ; giacché il pensiero filosofico rappresenta il grado supremo cui può giungere lo spirito, e l'attività pratica e artistica è inferiore alla coscienza che di tali attività ha il filosofo ;. il quale pur non essendo pratico né artista, contempla dall'alto e
illumina la vita pratica e l'estetica.
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Il libro di Benedetto Croce è fatto appunto in modo da rendere principalmente la grandiosità del sistema hegeliano. Mentre uno dei nostri professori e accademici si sarebbe prese le opere di Hegel, i commenti e le traduzioni, e avrebbe sunteggiato ordinatamente, libro per libro, cronologicamente, e capitolo per capitolo, — oppure avrebbe disposto il resultato delle sue letture in qualche classica divisione (logica, etica, estetica ecc) — il Croce invece ha ripensato tutto il sistema e 1' ha elaborato in modo personale, dandone soltanto lo scheletro gigantesco, e lasciando cadere tutte le forme dovute alle necessità del tempo, all' ingegno e alle passioni particolari del filosofo, all'ambiente, ecc. L'impressione che se ne riceve è quella stessa d'uno schizzo michelangiolesco, a tratti improvvisi e rapidi, che non fa rimpiangere (almeno pel mio gusto) l'assenza dei particolari e certe esagerazioni che voglion colmare certe mancanze. Su ciò nulla è più istruttivo del confronto di questo libro con quelli dei nostri professori grossi come il Can-