Stai consultando: 'Leonardo Rivista d'idee', Anno 1906

   

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Leonardo
Rivista d'idee

1906, pagine 390

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   il senso di hegel
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   gran bene ma quando ha voluto dar troppe spiegazioni e rappresentare la « marche des choses » come un inseguirsi di opposizioni e di sintesi che danno luogo a nuove opposizioni che sono superate da nuove sintesi e così via di seguito, al ritmo di quella famosa macchinetta ternaria che fabbrica tutto ciò ch'esiste in tre tempi, non possiamo far a meno di meravigliarci che delle persone d'ingegno, compreso Hegel, abbiano potuto credere che il mondo è stato proprio fabbricato a quel modo, a forza di azioni e di reazioni di concetti astratti. Perchè insomma bisogna ricordare almeno ogni tanto che non basta appiccicare a un'astrazione eterea l'aggettivo concreto o affermare con grande sicurezza che il moto di certi concetti rappresenta tutta la realtà per provare che davvero si tratta di cose concrete e reali. Si fa presto a chiamare in un certo modo una cosa ma bisogna poi far vedere che questa cosa possiede davvero la qualità che le attribuiamo. Se domani affermo, per e-sempio, che la Tempesta è un dramma verista non per questo Prospero, Ariele e Calibano diventano rappresentazioni di personaggi reali e vissuti. Gli Hegeliani, invece, credono troppo alle magiche virtù del verbo e quando si son riempiti la bocca di quelle parole che ispirano la fiducia ai gonzi (reale, concreto, vero ecc.). credono di aver dato sul serio alle loro teorie le qualità che corrispondono a quelle parole. In questo gli Hegeliani somigliano moltissimo ai positivisti : chi non sa quante sciocche ipotesi e quante generalizzazioni superficiali sono state fatte ingollare alla gente mettendovi sopra la marca di fabbrica positivo, scientifico, matematico ?
   Ma io sto dimenticando il mio scopo il quale non era tanto il far la critica della dialettica — la quale non è veramente possibile che a quelli che si rassegnano a dire delle frasi maestose e confuse e a fabbricare dai bisticci e dei rebus dello stesso genere — quanto piuttosto quello di regalarle un senso più ragionevole. Compenserò dunque il ritardo con la generosità e invece di darle